Corriere della Sera

Garzarelli (Goldman Sachs): moderati sconfitti, più incertezza

- F. Fub.

Francesco Garzarelli, partner a Goldman Sachs, segue il voto dagli Stati Uniti.

L’aumento dello spread per ora, è contenuto. Perché?

«Non definirei rilassata la reazione al voto, ma non vediamo motivo di posizioni ribassiste. Lentamente, l’economia ha ripreso a crescere e l’espansione monetaria della Bce durerà almeno un altro paio di trimestri. Intanto Francia e Germania stanno riprendend­o il filo di un aggiorname­nto delle istituzion­i europee, dunque il rischio sistemico è basso. E intorno ai 135 punti base sui bond decennali, l’italia offre rendimenti ben sopra Francia, Spagna e Portogallo. In qualche modo il rischio politico era già scontato».

Insomma, tutto tranquillo?

«Be’, le notizie non sembrano certo positive. I moderati hanno perso ed ha prevalso il desiderio di più fermezza verso gli immigrati e interventi come il reddito di cittadinan­za o il taglio delle tasse. Anche se quelle forze da sole non potranno governare e dovranno essere stemperate da un’alleanza con dei moderati, il confronto con l’europa si fa più difficile. Nei programmi dei partiti vincenti non si vedono molte correzioni di bilancio o altro che faccia sperare un rating sovrano che migliori».

Che lezione ne trae?

«Il disagio economico e sociale è comprensib­ile. Ma non ci sono ricette magiche ed è importante che le riforme fatte dalla crisi in avanti non vengano stravolte. L’italia mi sembra comunque vulnerabil­e a un peggiorame­nto del quadro esterno».

Cosa glielo fa pensare?

«La ripresa non sembra particolar­mente solida, andava benino ma senza il recupero che si avverte in Spagna o Portogallo. Ora l’incertezza si protrarrà per qualche mese, ma il risultato non mette l’italia in una posizione di forza in Europa. Il prossimo governo si sentirà più forte perché ha un mandato popolare più chiaro. Ma nel contesto Ue non sarà omogeneo agli altri».

Potrà negoziare con forza?

«Mi sembra che ora nei negoziati europei l’italia sia destinata più a dover accettare il prezzo politico indicato da altri che a dettare lei stessa le condizioni. Rispetto a venerdì, i moderati sono in difficoltà e per un Paese con alto debito e finanze pubbliche fragili ciò ha un’importanza fondamenta­le».

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L’economista Francesco Garzarelli è al vertice del team di ricerca in Goldman Sachs

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