Delusione e facce scure Grasso quarto a Palermo
Il presidente del Senato e quella della Camera Boldrini ripescati nel proporzionale «Serve un’assemblea per discutere seriamente, ma continueremo il nostro progetto»
ROMA Facce scure, frasi brevi. Pietro Grasso, Roberto Speranza e Nicola Fratoianni non possono nascondere in conferenza stampa tutta la delusione per il risultato di Liberi e uguali. Una disfatta non solo in termini di percentuali di voti ma anche nei duelli nei collegi uninominali. Leu ha preso il 3,39% alla Camera, pari a 1 milione 102 mila voti, e il 3,28% al Senato, cioè 985 mila voti. Il partito, che puntava a un risultato fra il 5 e il 6%, entra invece in Parlamento per il rotto della cuffia e dovrebbe avere 15 seggi alla Camera e 9 al Senato. Bruciano le sconfitte nei collegi. Grasso, chiamato per acclamazione a guidare Leu, è arrivato quarto nel collegio 1 del Senato nella sua Palermo, conquistato da M5S col 43,8%. Grasso rientra comunque a Palazzo Madama, eletto nel proporzionale. Non così Massimo D’alema, che nel suo collegio pugliese di Nardò per il Senato è arrivato anche lui quarto con il 3,9% dei voti (appena 10.552) mentre la vincitrice Barbara Lezzi del M5S ha preso il 39,8% (107.722 voti). Quarta è arrivata anche Laura Boldrini, col 4,6%, nel collegio 1 di Milano per la Camera, ma è stata ripescata nel proporzionale.
«C’è delusione, ma continueremo» dice Grasso, che dopo aver chiuso a ogni ipotesi di dialogo con la destra, sui Cinque Stelle invece apre: «Siamo disponibili a tutti i confronti in Parlamento». «Il 4 marzo è il punto di partenza», aggiunge Speranza. «Non siamo riusciti a intercettare il voto in uscita dal Pd e dovremo riflettere», suggerisce Fratoianni. Più duro Onorio Rosati, giunto ultimo, nella corsa per la presidenza della Lombardia: «Urge convocare un’assemblea per una discussione seria sul risultato e il futuro di Leu». Che ora è a rischio.