Pirozzi: Stefano? Io non c’entro Non l’hanno votato i suoi

Sergio suo 5% Pirozzi Stefano senza il Parisi è stato sconfitto e l’accusa di aver fatto gli interessi di Zingaretti. È così?

«E no. Non c’entro io. Parisi non l’hanno votato i suoi. Lui sta al 30%, almeno 6 punti sotto i partiti che lo appoggiano. Si facesse una domanda». Quale?

«Zingaretti ha 2 punti in più dei partiti che lo appoggiano. Perché? L’ha presi da lui che li ha persi. E pure la Lombardi. Se non sbagliava candidato la destra poteva vincere». Ma lei viene da lì.

«Io ho corso da solo. Conservo gli sms dei leader che mi scrivono chi non mi ha voluto». Chi?

«Lasciamo stare. Ma il mio è stato un voto fuori dai partiti. Capisco che Parisi vuole scaricare la sconfitta, ma con me si fa male. La politica non si fa a chiacchiere, ma con i numeri. E lui non ce l’ha». Lei si è fermato intorno al 5%. Poco?

«Straordinario. Mai nella storia un cittadino senza un partito, con una lista civica ha avuto tanto. Touadi appoggiato dalla Lorenzin sta allo 0,21; Antonini di Casapound all’1,85. E io con una scarpa e uno scarpone ho preso 150 mila voti». L’accusano di aver sfruttato il terremoto.

«Io? Parisi è andato su con Bertolaso. Zingaretti ha inaugurato le casette con Gentiloni. Io non ne ho mai parlato. Mai». I terremotati l’hanno votata?

«Sì, sono primo ad Amatrice, a Cittareale, a Posta, a Borbona. Secondo ad Accumoli».

L’accusa di aver voluto favorire Zingaretti la accompagna dall’inizio. Se entrasse in consiglio regionale ci si alleerebbe?

«Io no. E invece penso che in aiuto a Zingaretti arriverà qualche transfuga di Parisi. Perché io l’ho detto dall’inizio che questo era il “Patto del Nazareno”». Non tornerà a fare il sindaco di Amatrice?

«Vedremo come va. Ma non farei il sindaco con la mano sinistra». Non è pentito di questa avventura?

«Macché. Avrei potuto fare il senatore. Me l’avevano offerto tutti. Ma io ci credo. E questo è solo l’inizio. Adesso lanciamo il movimento nazionale».