La spinta della Lega per «pesare» i voti in giunta
Il mantra della Lega in Lombardia nelle ultime ore è: «I voti pesano». Così alle nove di sera, con i risultati anche se ancora provvisori che danno il Carroccio a percentuali doppie rispetto a Forza Italia (30% contro 15%), il ritornello è sempre lo stesso: «Certo, negli equilibri di giunta qualcosa cambierà». Difficile al momento capire se l’avanzata della Lega di Matteo Salvini e del neogovernatore Attilio Fontana si concretizzerà in un numero maggiore di assessorati (finora l’equilibrio è stato metà e metà) oppure nella conquista di poltrone di maggior peso. Il totogiunta, comunque, è iniziato. Forza Italia tenterà di tenersi ben stretto l’assessorato della Sanità che vale l’85% del bilancio della Regione (quasi 18 miliardi di euro): lo storico patto tra alleati prevede che la poltrona spetti al partito che non esprime il presidente, ma l’ipotesi dell’ingresso di un tecnico è tutt’altro che remota (c’è anche chi azzarda il nome del medico di fiducia di Silvio Berlusconi, Alberto Zangrillo, ma la nomina difficilmente sarebbe digerita dal Carroccio). Il tentativo degli azzurri sarà anche di non lasciarsi scappare altri assessorati di peso come le Infrastrutture. In ogni caso la rinuncia a qualche poltrona è già messa in conto: «I voti pesano», ripetono loro malgrado anche gli uomini di Silvio Berlusconi, cui spetta comunque la vicepresidenza della Regione. È una carica, cui è legato un ruolo istituzionale d’immagine, che potrebbe servire per accontentare qualche pezzo da novanta di Forza Italia, forte delle preferenze ricevute, ma costretto a fare un passo indietro di fronte all’avanzata degli uomini di Salvini. La casella dell’economia resta al momento vuota con la partenza per la Camera del braccio destro del presidente uscente Roberto Maroni, Massimo Garavaglia. I luogotenenti del Carroccio si stanno scaldando a bordo campo, o meglio davanti alle tabelle con i risultati elettorali al di là delle più rosee previsioni. La partita del post voto è appena cominciata.