Nella Silicon Valley ora sussurrano ai polli
L’ultima trovata dei ragazzi — o ex ragazzi — della Silicon Valley potrebbe anche far rimpiangere i vecchi yuppies, più diretti nella loro superficialità. L’ultima frontiera per quelli che di giorno lavorano nei laboratori del nostro futuro — digitale e tecnologico — è l’avicoltura. Galline ovaiole, polli da carne, tutti «di razza» ovviamente (possono costare anche 300 euro l’uno), tutti allevati in modi naturali e «rigorosamente bio». Il Washington Post è andato a curiosare a casa di manager e ingegneri. Il risultato? L’uomo che lavora di giorno alla macchina autoguidante di Google alleva 13 polli e pecore nel tempo libero. «Invece di fissare uno schermo, fisso il ciclo della vita — ha spiegato —. È molto diverso dal lavoro astratto che faccio». E come lui, nella baia di San Francisco i veri innovatori sono coloro che usciti dal lavoro in qualche avveniristico ufficio di cristallo e cromo si occupano di razze autoctone, allevamento allo stato brado, mangimi organici a alto contenuto proteico, riproduzione stagionale, granaglie autoctone, cova naturale. Seguendo le nuove regole delle «app»: ecco così pollai controllati dallo smartphone, allevamento di polli da concorso che vengono definiti «Gen 1», «Gen 2», «Gen 3» esattamente come le «release» del software per i computer.
L’hobby sta non tanto nella pulizia del guano ma nella ricerca di razze di galline in via d’estinzione (la Dorking, inglese, le cui origini risalgono addirittura all’impero romano) o alla creazione di galline in grado di fare uova azzurrine, così da far divertire — si spera — i bambini strappati dall’ipad e dai cartoni animati per andare a occuparsi dei polli. I polli della Silicon Valley non vengono utilizzati — spiega il Post — come cibo ma più che altro come animali da compagnia: alcuni di loro possono anche vivere per dieci anni, e i loro pollai a volte sono costruiti con lo stesso legname delle case dei loro padroni e possono costare anche ventimila euro. Hanno, questi pollai hi-tech, pannelli solari e sistemi di allarme per difendere gli ospiti da visitatori sgraditi (faine, falchi, coyote). Un allevatore conta di convertire il suo pollaio, un giorno, in un Airbnb per umani, tanto è stato realizzato con cura. Una professoressa della Cos’è
● La Silicon Valley, in California, è un’area specializzata nella progettazione e nella produzione di microcircuiti
● Nel 1969 la Stanford University (fondata a Palo Alto nel 1891) ha partecipato al progetto ARPANET (precursore di Internet), sancendo la vocazione informatica della Valley
● Tra le aziende che hanno scelto la Silicon Valley come sede figurano Adobe Systems Inc., Cisco Systems Inc., Apple Computer Inc. e Microsoft, Google, Yahoo, Facebook ed ebay
● In altre aree del mondo si sono sviluppati poli tecnologici simili: ad esempio, la città indiana di Bangalore, soprannominata «S.V. of Bangalore» prestigiosa Università di Berkeley ha un pollo con un occhio solo come animale da compagnia e gli prepara pappine per neonati (umani) con granaglie, gli fa il bagnetto e lo asciuga poi con il phon.
Non poteva non nascere, in questo quadro sociologico, la figura della «chicken whisperer», la donna che sussurra ai polli (per 200 euro l’ora), figura mutuata dall’allevamento di cavalli di razza bisognosi di supporto psicologico.