Dalla Bocconi alla squadra del sindaco de Blasio
Valentina Carboni , 30 anni, marchigiana di Castelplanio, laureata in Chimica, lavora in Arabia Saudita dal 2016
Quando gliel’hanno detto, con quel pizzico d’informalità che piace tanto agli americani, Maria Vittoria stentava a crederci. «Io nello staff del sindaco di New York, Bill de Blasio, con un contratto di assunzione permanente? Non può essere vero, sto sognando». E invece per Maria Vittoria Gronchi, 24 anni, nata a Pontedera, in provincia di Pisa, laurea alla Bocconi in Economics and Management, master e specializzazioni alla Northwestern University a Chicago, la chiamata del sindaco della Grande Mela non era affatto realtà virtuale e neppure precaria. In pochi giorni si è ritrovata a lavorare nel settore della sanità e delle finanze pubbliche in una delle sedi del municipio di New York. E anche a seguire, come accaduto ieri, il «super-sindaco» durante il suo lavoro. «De Blasio è una persona eccezionale — spiega Maria Vittoria — e ha un modo totalmente diverso di fare politica da quello che conosciamo in Italia. Con la gente è sempre diretto, cerca di capire i problemi delle persone e di risolverli». La giovane bocconiana è rimasta colpita anche dalla «tecnica» usata dal sindaco. «Porta con sé i vari collaboratori specializzati nelle diverse discipline — spiega —, ascolta le richieste delle persone, chiede a noi di calcolare costi ed eventuali difficoltà operative e poi, se tutto è ok, comunica ai cittadini se la cosa si può fare o meno». Insomma, una sorta di giunta comunale itinerante ma con la costante presenza del pubblico. «Che è una delle cose più belle del mio lavoro», annuisce Maria Vittoria. Il futuro? Un rientro temporaneo in Italia per conseguire un altro dottorato e per stare un po’ con i genitori e i tre fratelli. Poi di nuovo Oltreoceano in attesa di rinnovare il visto. L’italia è ancora nel cuore di Maria Vittoria. «Ho un sogno: servire la mia nazione, magari anche all’estero mettendo a frutto le tante cose che ho imparato qui negli Stati Uniti», dice con il sorriso di chi ce la può fare. Sempre che il sindaco de Blasio non si impunti perché quell’italiana, che ha assunto con entusiasmo, non resti a New York per un nuovo sogno americano.