«Red Bull la terza incomoda Ferrari e Mercedes più vicine»
Horner n.1 del team inglese: «Loro alleati, in politica sono la stessa cosa»
BARCELLONA Oggi ripartono i test, gli ultimi prima di Melbourne. Chris Horner, team principal della Red Bull (e marito della Spice Girls Geri Halliwell), sarà lotta a tre per il titolo? «Difficile dirlo dopo aver girato a 3 gradi, questi saranno giorni importantissimi per provare. Però le prime impressioni sono positive».
È vero che Adrian Newey ha contribuito di più dell’anno scorso?
«No, nella stessa misura. Ma il suo tocco si vede sempre».
Mister Horner sarebbe contento se...
«Ci avvicinassimo il più possibile a Mercedes e Ferrari. Vogliamo essere gli sfidanti: abbiamo cambiato l’approccio per iniziare con il piede giusto già a Melbourne e ridurre il gap. Partendo da un dato: negli ultimi sei Gp del 2017 Verstappen ha fatto più punti di tutti».
Chi è il favorito?
«Sempre la Mercedes. In quattro anni ha vinto tutto, noi solo sette gare e la Ferrari otto. È un dominio assoluto».
Però fino al 2013 dominavate voi. Che differenza c’è?
«Che noi ci siamo giocati due volte il campionato con la Ferrari all’ultima gara (2010 e 2012 ndr). Le statistiche dicono che abbiamo vinto quattro Mondiali di fila, ma la verità è che eravamo così vicini (alla Ferrari, ndr) che potevano essere due. Con questa Mercedes non è mai successo».
Come se ne esce?
«Spero che sia noi che la Ferrari si riesca a mettere più pressione».
Ferrari e Mercedes rivali in pista ma alleate in «politica». Lei è molto critico su quest’intesa...
«Sì, a volte sembrano un team unico. Hanno posizioni comuni nelle discussioni sulla riforma del Patto della Concordia. Mi creda, la loro è un’alleanza molto solida».
Liberty però insiste nella sua rivoluzione, le piacciono gli americani?
«Se non altro hanno le idee chiare. Stanno facendo un buon lavoro per rendere la F1 più visibile e accessibile, opere di abbellimento per ora. La vera sfida è il 2021».
Se lei fosse il capo della F1 che cosa cambierebbe?
«Questi motori».
Ma la F1 è sempre stata competizione sui cavalli...
«Sì, ma così è troppo sbilanciata. Telaio e power unit devono avere lo stesso peso: la gente vuole vedere grandi corse, spettacolo. Servono motori più semplici, rumorosi, lotta fra uomini».
A proposito di motori, continuerete con la Renault?
«Decideremo entro fine estate».
L’alternativa è la Honda?
«Potrebbe esserlo, stiamo seguendo con interesse come va sulla Toro Rosso. Ma tutte le strade restano aperte».
Avete la coppia più forte di piloti, Daniel Ricciardo e Max Verstappen. Non teme che la lotta interna possa danneggiare la squadra?
«È un conflitto naturale fra interessi personali e collettivi. Sono due grandi piloti e fra loro c’è grande rispetto. Noi diamo le stesse possibilità: è tutto in mano a Max e a Daniel. Dipende da come vanno in pista, solo da quello».
Di Max che cosa la colpisce di più?
«È un talento naturale, affamato e ambizioso. Ed è già una superstar a vent’anni. Per questo abbiamo firmato con lui un contratto lungo».
Come scova sempre nuovi campioni da giovanissimi?
«È la filosofia della Red Bull, in tutti gli sport. Investire nei giovani, se sono bravi vanno avanti. Sebastian (Vettel, ndr), Daniel, Max e Carlos (Sainz, ndr) li abbiamo coltivati in casa».
Ricciardo potrebbe andare via a fine stagione: avete già individuato il sostituto?
«No, ma le opzioni non ci mancano: per esempio c’è Carlos Sainz, ora in prestito alla Renault».
Ma lei se la immagina una F1 senza Ferrari?
«Spero proprio di no. La Ferrari è sinonimo di F1 e la F1 di Ferrari. È come un matrimonio, se si separassero starebbero tutti e due peggio».