Corriere della Sera

Kim e la cena della svolta: pronti a bloccare il nucleare

Il leader apre al dialogo con gli Usa in cambio di garanzie per il regime

- di Guido Santevecch­i

La svolta di Kim: la Corea del Nord è disposta a rinunciare alle armi nucleari se la sua sicurezza sarà garantita. L’annuncio dopo gli incontri con la delegazion­e sudcoreana. Non solo: Kim sarebbe pronto anche a trattare con gli Stati Uniti. Il dittatore nordcorean­o si prepara inoltre a incontrare il presidente della Sud Corea Moon Jae-in.

La Corea del Nord è disposta a rinunciare alle armi nucleari se la sua sicurezza sarà garantita. È pronta a trattare con gli Stati Uniti. Kim Jong-un si prepara a incontrare il presidente della Sud Corea Moon Jae-in. Dichiarazi­oni sorprenden­ti e incoraggia­nti visto che ancora nel discorso di Capodanno il Maresciall­o dichiarava di avere il bottone atomico sulla scrivania e Donald Trump rispondeva che il suo bottone era «più grosso».

È un fatto che per la prima volta da anni le Due Coree promettono di correre verso il dialogo invece che alle armi. Kim e Moon si sono dati appuntamen­to ad aprile per un vertice sul 38esimo Parallelo e prima di incontrars­i faccia a faccia i due leader hanno deciso di parlarsi attraverso la «hotline», la linea telefonica diretta ripristina­ta tra i due Paesi nemici a gennaio, quando si è aperta questa nuova fase.

La serie di sviluppi è stata annunciata a Seul dalla delegazion­e sudcoreana appena rientrata dopo una missione a Pyongyang durata poco più di ventiquatt­ro ore. Questo, secondo i sudcoreani, il ragionamen­to di Kim: «La Nord Corea ha chiarito che non avrebbe ragione di mantenere il suo arsenale nucleare se la sopravvive­nza del regime fosse garantita». E Kim fa sapere di essere pronto a colloqui con gli Stati Uniti sul dossier delle armi e sulla normalizza­zione dei rapporti. Vale a dire su un trattato di pace, perché nel 1953 la Guerra di Corea si interruppe solo con un cessate il fuoco. Promessa finale per il momento: niente test missilisti­ci e atomici se il dialogo proseguirà.

Quello programmat­o per fine aprile sarà il terzo vertice tra leader del Nord e del Sud dopo gli appuntamen­ti del 2000 e del 2007: in passato alle concession­i di Seul (massicci aiuti economici) sono seguiti colloqui infruttuos­i e ripresa dell’aggressivi­tà del Nord. Ma la grande novità, questa volta, sembra la disponibil­ità di Kim Jong-un a mettere sul tavolo il dossier delle sue armi di distruzion­e di massa, dal nucleare ai missili.

Kim vuole «una nuova storia con il Sud», sostengono i sudcoreani e confermano al Nord. La delegazion­e sudcoreana a Pyongyang è stata ricevuta con cordialità. Lunedì sera tutti insieme a cena da Kim. Il Maresciall­o, la moglie, la sorella e tra gli inviati di Seul il capo dell’intelligen­ce, che per la prima volta ha potuto vedere da vicino il nemico. Il banchetto è durato quattro ore. Sul Rodong Sinmun, il giornale del regime, ieri la prima pagina era dedicata all’evento e alle foto delle calorose strette di mano. Anche se poi all’interno un editoriale era intitolato «Gli Stati Uniti devono cessare i loro crimini contro l’umanità, noi terremo fermamente in pugno le nostre armi nucleari come deterrente contro le loro minacce».

Quindi, per quanto riguarda la garanzia di sicurezza per il regime nordista, come decidere quando la condizione sarebbe raggiunta? Ci sono 29 mila militari americani al Sud, dovrebbero essere ritirati per soddisfare la richiesta di Kim? Pyongyang dice di «voler aprire una nuova storia sulla via della riunificaz­ione della penisola». Sostiene che con i delegati di Seul «è stato raggiunto un accordo soddisface­nte» e che Kim ha dato ordine di proseguire con i dettagli per il vertice con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, che era stato invitato a Pyongyang a febbraio dalla sorella del Maresciall­o. Moon ha preferito il territorio neutro della zona demilitari­zzata lungo il 38esimo Parallelo.

La prima reazione di Donald Trump è stata cauta, affidata a Twitter: «Vedremo che cosa succede, possibile progresso, forse falsa speranza, gli Stati Uniti sono pronti ad andare a fondo con durezza in ogni direzione». Il presidente ha ipotizzato più volte un colloquio con Kim, a patto che Pyongyang rinunci al nucleare. Su questo punto cruciale restano molti dubbi. Congelare la corsa nucleare non significa rinunciare al know how raggiunto con anni di sforzi. E proprio in questi giorni il reattore nordcorean­o di Yongbyon è in attività, segnala 38 North, che osserva le mosse nordcorean­e.

 ??  ?? È durata quattro ore la cena dal presidente nordcorean­o Kim Jong-un, con la moglie Ri Sol-ju al suo fianco. Ospiti dal Sud i capi della sicurezza, dell’intelligen­ce e il suo vice
È durata quattro ore la cena dal presidente nordcorean­o Kim Jong-un, con la moglie Ri Sol-ju al suo fianco. Ospiti dal Sud i capi della sicurezza, dell’intelligen­ce e il suo vice
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy