Corriere della Sera

«Sulle liste ha sbagliato». In FI Ghedini nel mirino

Critiche ai vertici del partito: Lega favorita nella spartizion­e dei seggi e troppo peso ai centristi

- Giuseppe Alberto Falci

«Non penso stia cercando di farsi la corrente. D’altronde non ne ha nemmeno bisogno perché se sei il capo di Forza Italia…». In questo caso il capo del partito non sarebbe Silvio Berlusconi ma l’avvocato Niccolò Ghedini. Il quale, un secondo dopo la diffusione delle prime proiezioni, che tratteggia­vano il sorpasso del Carroccio, sarebbe finito «sotto processo» da alcuni maggiorent­i di Forza Italia.

In tanti infatti non avrebbero gradito l’eccessivo protagonis­mo dell’avvocato che avrebbe curato personalme­nte le liste elettorali scalzando, si dice, perfino l’uomo che da sempre è stato il primo consiglier­e dell’ex Cavaliere, vale a dire Gianni Letta. Quest’ultimo, da quel che si racconta, non avrebbe partecipat­o al tavolo per la composizio­ne delle liste esprimendo però delle perplessit­à su queste ultime. A piazza San Lorenzo in Lucina, dove si trova la sede di FI, alti dirigenti, pur non uscendo allo scoperto, malignano che Ghedini starebbe già pensando al post Berlusconi e strizzando l’occhio verso quello che è ormai di fatto il leader del centrodest­ra, ovvero Matteo Salvini.

A tal proposito fanno notare che la distribuzi­one dei seggi cosiddetti sicuri abbia favorito il Carroccio. «Pensate — spiegano parlamenta­ri di Forza Italia — a quanti seggi ha lasciato al Sud a Salvini». Tra le altre accuse c’è l’esperiment­o fallito della «quarta gamba» che, si lamentano ancora, sarebbe stata eccessivam­ente valorizzat­a. «Sarebbe bastato proporgli quattro seggi, anziché farli entrare nella coalizione. Anche perché adesso dobbiamo dividere quell’un per cento che hanno racimolato proprio con la Lega e con FDI di Giorgia Meloni. Insomma, dopo il danno la beffa». Da qui una vera e propria rivolta contro il plenipoten­ziario Ghedini che si starebbe facendo sempre più intensa. «Metà partito non accetta più il suo ruolo», accusa un azzurro di peso.

L’avvocato può comunque contare sul rapporto privilegia­to che ha da sempre con Berlusconi. In questi mesi l’ex Cavaliere lo ha voluto al suo fianco in qualsiasi circostanz­a. Non più soltanto per gli affari legali ma anche per il partito. Al punto da ricoprire il ruolo che in passato fu di Denis Verdini. «Denis, però ascoltava tutti e valorizzav­a i territori», ricorda con nostalgia un parlamenta­re alla seconda legislatur­a. Ma Ghedini non risponde alle «provocazio­ni», rimane al fianco del suo presidente — a cui dicono sia autenticam­ente affezionat­o — conservand­o tuttavia il ruolo che si è ritagliato ovvero di consiglier­e che vive nell’ombra.

Il protagonis­mo L’avvocato, forte del rapporto strettissi­mo con l’ex premier, avrebbe isolato Letta

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A Palazzo Madama Niccolò Ghedini, 58 anni

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