Corriere della Sera

Scalfari: Di Maio è la sinistra moderna

- C.zap.

Prima delle elezioni, a domanda diretta, aveva detto di preferire Silvio Berlusconi a Luigi Di Maio. A urne chiuse, di fronte al dilemma sulla figura cui affidare il governo («meglio Salvini o Di Maio?» gli ha chiesto ieri sera Giovanni Floris a Dimartedì su La7), il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari a sorpresa ha scelto il capo politico del Movimento 5 Stelle, spiegando di aver cambiato opinione sul suo conto, con un giudizio destinato a riaccender­e le polemiche come già nelle scorse settimane. «Un tempo li considerav­o uguali. Nel senso che non si potevano votare. Perché erano al centro uno della chiusura e l’altro, il movimento grillino, del populismo. Oggi tra Salvini, che è quello di prima, e Di Maio che sembra radicalmen­te cambiato, sceglierei Di Maio». Secondo l’ex direttore lo scenario è cambiato. «Di Maio ha dimostrato — ha sostenuto Scalfari ieri in tv — un’intelligen­za politica notevole, perché di fatto il Movimento è diventato un partito. Lui addirittur­a ha steso la lista dei ministri e l’ha voluta portare al Quirinale». «Facendo un’alleanza con il Pd — ha aggiunto il giornalist­a— non è che ci sono due partiti, diventa un unico partito. Di Maio è il grande partito della sinistra moderna. Allora la faccenda cambia: se lui diventa la sinistra italiana voterò per questo partito». Se «questo partito (quello che nascerebbe dall’alleanza PD-M5S, ndr) diventasse un partito di maggioranz­a assoluta, il presidente Mattarella avrebbe un governo che ha la maggioranz­a assoluta. Renzi ha detto no, ma Di Maio non parla di alleanza con Renzi ma di alleanza con il Partito democratic­o». Ma al momento, ha concluso, «il Pd è in uno stato di abbattimen­to, l’abbattimen­to porta alla confusione. Il Pd è un partito confuso».

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