Pressing sul leader: dimissioni subito Consensi a Calenda che si iscrive al Pd
«Ma non corro per la segreteria». Chiamparino disponibile per guidare il Nazareno
ROMA Pressing degli anti Renzi per spingere il segretario alle dimissioni prima della direzione di lunedì. Il leader della sinistra interna, Andrea Orlando, prende spunto dalla notizia che la relazione alla direzione sarà svolta dal vicesegretario Maurizio Martina per dire: «Colgo questa scelta come un segno di serietà ed effettività delle dimissioni di Renzi». Dario Franceschini, individuato da molti come il destinatario dei sospetti di congiura del segretario, scandisce: «Non ho mai pensato sia possibile fare un governo con i 5 Stelle e tantomeno con la destra». Ma subito aggiunge: «Abbiamo perso. Dovremo ragionare degli errori compiuti e delle strade per rifondare il Pd. Lunedì introdurrà il vicesegretario Martina e sono certo che troverà i toni per tenere il partito unito». Durissimo Francesco Rutelli, che parla di «disastro senza precedenti» di cui ha «piena responsabilità Renzi, che non ha onorato il proprio giovanile talento». E il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino, rendendosi disponibile per la segreteria, parla delle necessità di «ascoltare la base» prima dell’appoggio a un governo M5S.
Preparo il comitato d’accoglienza! Che bella notizia Carlo! Si riparte alla grande Matteo Richetti
In questo contesto è arrivata, ieri mattina alle 8.30, l’annuncio a sorpresa della discesa in campo di Carlo Calenda nel Pd. «Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c’è. Domani mi vado ad iscrivere al Pd», ha risposto il ministro dello Sviluppo su Twitter a un follower che lo invitava a prendere l’iniziativa. E la sua decisione, inevitabilmente, ha finito per essere letta, se non come una candidatura alla segreteria (che lo stesso Calenda smentisce), sicuramente in chiave anti-renziana. Per ora Calenda ha fatto il pieno di messaggi di plauso dei dirigenti del Pd, a eccezione di Michele Emiliano. E non è passato inosservato che il primo a congratularsi con Calenda sia stato Paolo Gentiloni, i cui rapporti con Renzi sono peggiorati dopo il tonfo elettorale: «Grazie Carlo!», ha twittato il premier. «È la scelta giusta!», esulta Martina. A stretto giro di posta applaudono anche Finocchiaro, Madia, De Vincenti, Scalfarotto, Fassino, Richetti. E solo a fine mattina arriva la notizia che Renzi ha chiamato al telefono Calenda per complimentarsi.