Corriere della Sera

Uno su tre per l’alleanza M5s-lega Il 51% prevede un nuovo voto

L’intesa tra il Movimento e il Pd piace invece al 29% degli intervista­ti Per il 40% Di Maio dovrebbe avere l’incarico (il 21% dice Salvini)

- Di Renato Benedetto

MILANO Sono i vincitori di questa tornata elettorale: i 5 Stelle, primo partito, e la Lega, forza trainante del centrodest­ra primo classifica­to. Il Movimento vuole «parlare con tutti», Matteo Salvini invece si dice contrario a «strane alleanze». I punti in comune, probabilme­nte, non mancherebb­ero e in ogni caso vederli governare assieme è lo scenario preferito: quella tra grillini e leghisti è l’alleanza che un italiano su tre vorrebbe alla guida del Paese (il 32%). Nel sondaggio realizzato da Ipsos per Dimartedì, il programma di La7, la seconda opzione, scelta dal 29% degli intervista­ti, è l’alleanza tra grillini e Pd. Per il 16%, invece, dopo il voto di domenica — che non ha consegnato a nessuno, neanche al centrodest­ra, i numeri per la maggioranz­a — dovrebbe essere la coalizione di Silvio Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni a guardare al Pd come socio di minoranza per un’intesa di governo.

Intesa che, per la maggioranz­a degli intervista­ti, è però tutt’altro che vicina: il 51% è convinto che si tornerà presto a votare per Camera e Senato. E, secondo i dati dell’istituto di Nando Pagnoncell­i, solo il 30% crede che dalle urne del 4 marzo potrà uscire un governo stabile. Non a caso, è il 58% degli intervista­ti a definirsi preoccupat­o per il futuro dell’italia, contro un 32% che si dice fiducioso.

In attesa dell’inizio delle trattative tra i partiti, e delle consultazi­oni al Quirinale, è il 40% degli intervista­ti a preferire che l’incarico per la formazione di un governo sia dato a Luigi Di Maio. Cifra dop- pia rispetto a Matteo Salvini (21%), che raccoglie, come possibile presidente del Consiglio, consensi minori di un eventuale premier «tecnico».

Nel sondaggio Ipsos, è Di Maio a vincere lo scontro diretto con Salvini (i 5 Stelle hanno raccolto in effetti quasi il doppio dei voti della Lega il 4 marzo): dovendo scegliere tra i due, è il 51% a indicare il capo politico del Movimento, mentre il 24% sceglie il segretario della Lega e uno su quattro (25%) si rifugia nella facoltà di non rispondere.

Prevale, anche se di poco, la fiducia nella capacità di ripresa del Pd, il grande sconfitto di domenica scorsa, quando ha toccato il punto più basso alle elezioni politiche dalla sua fondazione: per un italiano su due tornerà a riconquist­are consensi, ma per il 39% — si legge nel sondaggio Ipsos — è un partito definitiva­mente finito.

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