Corriere della Sera

RIPESCATI

- Dino Martirano Lorenzo Salvia

prirsi: «Lotito faccia ricorso» è il consiglio amichevole di Clemente Mastella, esperto del ramo, che ritiene sottostima­ti i voti validi di Forza Italia a Caserta: «Lì abbiamo avuto presidenti di seggio troppo fiscali».

I fedelissim­i

Il Giglio magico aveva riservato il collegio di Lucca, ritenuto blindato, per il senatore renziano Andrea Marcucci. Ma sulla sua strada si è messo di traverso l’ex sindaco di Marina di Pietrasant­a Massimo Mallegni (FI) che lo ha staccato di 12 punti. Ma anche in questo caso, per lo sconfitto, si è aperto il paracadute. Stavolta nello stesso territorio, la Toscana. Gianni Pittella, bocciato nella sfida diretta nella sua Basilicata, è stato ripescato in Campania. Mentre Matteo Orfini, che non ce l’ha fatta nella borgata romana di Torre Angela, è entrato comunque nel nuovo Parlamento grazie al proporzion­ale nel Lazio. Si è salvato, lanciandos­i con il paracadute del listino di Forza Italia sulla sua Ferrara, persino Vittorio Sgarbi che a Pomigliano è stato sbaragliat­o da Luigi Di Maio.

I paracaduta­ti per forza

Il cacciatore

Male Sergio Berlato, candidato e «capocaccia» di FDI in un posto quasi «sicuro»

I centristi

Niente da fare per i quattro centristi di Noi con l’italia: Fitto, Cesa, Formigoni e Tosi

L’oro olimpico Escluso l’ex nuotatore Fioravanti, ministro per lo sport nella squadra annunciata da Di Maio

Quasi tutta la pattuglia di Liberi e uguali ha potuto usufruire di un paracadute collettivo. Per loro, senza coalizione, la corsa nell’uninominal­e era una sfida impossibil­e. E in tanti sono entrati in Parlamento solo con la seconda candidatur­a nel listino del proporzion­ale: Laura Boldrini, Pietro Grasso, Pier Luigi Bersani, Roberto Speranza, Vasco Errani e altri ancora. Ma il paracadute collettivo non è bastato per tutti, visto anche il risultato deludente della lista: Pippo Civati non ce l’ha fatta in Lombardia.

Gli sconfitti

Resterà nel consiglio regionale del Veneto Sergio Berlato (Fratelli d’italia) che avrebbe voluto fare il balzo in Parlamento proponendo una multa per chi ostacola la caccia. E non ce l’ha fatta per il M5S il ministro in pectore per lo sport e campione olimpico Domenico Fioravanti, che a Torino è stato battuto dal candidato di centrodest­ra Roberto Rosso. Seggio sfumato per la «iena» Dino Giarrusso (M5S) e per l’ex calciatore Giuseppe Incocciati di Forza Italia, silurato nel Lazio. Stefano Esposito (Pd) torna al suo lavoro in prefettura a Torino dopo la sconfitta ad opera della leghista Roberta Ferrero. Ma la lista di chi non ce l’ha fatta è lunga: il segretario del Pd campano Stefano Graziano, l’ex ministro dem Beppe Fioroni, il verde Angelo Bonelli, e i centristi Roberto Formigoni, Raffele Fitto, Lorenzo Cesa, Flavio Tosi...

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