SCULACCIONI PROIBITI, ANCHE LA FRANCIA CON I PAESI «BUONI»
La Francia si appresta a proibire le punizioni corporali nei confronti dei bambini, abbandonando il ristretto gruppo dei Paesi europei (sei, tra i quali l’italia) che ancora non le hanno vietate per legge. Il dibattito sulla legittimità dello sculaccione è eterno, e la scelta francese appare in controtendenza: dopo il successo negli anni Settanta delle teorie permissive di Benjamin Spock, e lo slogan di Françoise Dolto «il bebé è una persona», negli ultimi anni è diventato frequente riascoltare frasi come «uno schiaffo non ha mai ammazzato nessuno» o la formula passepartout «quando ci vuole, ci vuole». Parole pronunciate con il tono di chi se ne frega del politicamente corretto, e quindi si sente alla moda, in linea con i tempi. E poi si può sempre invocare il famigerato buon senso, quello che spesso serve da travestimento per l’ignoranza e la faciloneria. È vero, nei ristoranti, per strada, sul treno o in aereo molti bambini appaiono maleducati, prepotenti, impermeabili alle richieste — talvolta le preghiere — dei genitori. Ma la scarsa autorevolezza di padri e madri è un’altra questione, che — lo dicono medici ed esperti — non si risolve legittimando gli schiaffi ai figli, anzi. I francesi, con la loro passione per gli acronimi, le chiamano VEO, «violenze educative ordinarie»: sculaccioni, schiaffi, orecchie o capelli tirati, strattonamenti. Esercizi di potere che non hanno mai ammazzato nessuno ma comunque non funzionano, anzi, sono controproducenti, secondo un consenso scientifico pressoché unanime. La legge francese non prevederà multe e sanzioni per i genitori (salvo nei casi più gravi). Il punto è stabilire una volta per tutte che lo schiaffo non serve a educare il bambino, ma a distendere, al massimo per qualche istante, i nervi del genitore esasperato.