L’ondata grillina ha travolto il Sud
«Non bisognerebbe sottovalutare le colpe di governi che, anche in anni recenti, hanno promesso investimenti produttivi, riconversioni territoriali, infrastrutture: e poi non è successo nulla. Ma neppure bisognerebbe dimenticare che questo Mezzogiorno ha spesso scelto (e poi ha subìto) classi dirigenti straordinariamente inadeguate». Paolo Macry, docente di storia contemporanea alla Federico II di Napoli, non teme di dire cose scomode. Al punto che 4 anni fa si vide irrompere nell’aula una quindicina di giovanotti furenti perché il prof aveva osato prendersela sul Corriere del Mezzogiorno con chi diceva no a tutto: «A una soluzione del problema dei rifiuti. Alla messa a profitto dell’area di Bagnoli. Allo sviluppo del turismo di massa. Alla costruzione di centrali elettriche. Alle trivellazioni in Campania. Ovvero a ogni ipotesi di accrescimento della ricchezza locale». Lui tirò dritto. Sul Mattino di ieri non è stato meno sferzante avanzando i suoi dubbi sulle motivazioni della rivolta grillina degli elettori meridionali contro i notabili da decenni dominatori del panorama. Certo, i governi a Roma hanno spesso tradito le promesse, ma «questo» Sud è reo d’aver puntato per anni su «amministratori locali, sindaci, governatori che hanno svuotato la rappresentanza di qualunque radicamento e di qualunque legittimazione. Un pugno di notabili, ormai poveri anche di clientele, che agli elettori hanno proposto candidati improbabili, nomi usurati dal tempo, amici degli amici, figli d’arte, compaesani, clienti di ogni provenienza…».pare di rileggere, un secolo dopo, Gaetano Salvemini: «I governi italiani per avere i voti del Sud concessero i pieni poteri alla piccola borghesia, delinquente e putrefatta, spiantata, imbestialita, cacciatrice d’impieghi e di favori personali, ostile a qualunque iniziativa potesse condurre a una vita meno ignobile e più umana.(…) Qualunque gruppo di uomini onesti di qualsiasi partito avesse voluto mettere un po’ di freno alla iniquità di una sola fra le clientele che facevano capo a un deputato meridionale era sicuro di trovarsi contro tutta la marmaglia compatta». Parole d’oro. Proprio perché scritte, senza ipocrisie, da due meridionali. Parole da rileggere oggi per capire dove andiamo: la travolgente ondata grillina nel Sud è una svolta vera contro le clientele o «un salto nel buio», come scrive Macry, alla ricerca di nuovi dispensatori di regalie? Fosse così, Dio ci salvi dalla prossima ondata di collera dei delusi…