Corriere della Sera

La Silicon Valley sa fare il digitale Ma non l’industria

- di Massimo Sideri

Spunto per una possibile politica industrial­e a livello europeo. Conversazi­one avuta a Menlo Park, Silicon Valley, pochi giorni fa. «Auto che si guida da sola? Ora stiamo investendo nell’auto volante». Inizialmen­te si può pensare a uno scherzo. E invece... il problema della Silicon Valley è lo stesso che secondo l’avvocato di «Johnny Stecchino» attanaglia Palermo: il traffico! I ragazzi non vogliono più spendere un’ora per andare al lavoro in Google, Apple, Facebook e un’ora per tornare a San Francisco. Tanto che molte aziende (oltre a molti venture capital storicamen­te posizionat­i tra la Valle e Stanford) aprono ormai i battenti in vecchi quartieri recuperati della città, come accanto al nuovo stadio del baseball AT&T Park, dietro il porto dove già nell’ottocento si protestava contro la mano d’opera cinese a basso costo. Insomma, la suggestion­e dell’auto volante sommata alle famiglie di una delle aree più ricche del pianeta sembra fare bingo. Un po’ come ha fatto la Tesla che qui spunta da ogni villino e ogni vialetto in qualità di nuovo status symbol (la Porsche e la Ferrari sono il simbolo della finanza roboante molto newyorkese degli anni Novanta). Però potrebbe essere proprio questo il limite della Valle del Silicio e, di converso, l’opportunit­à per l’europa. La Valle è insuperabi­le nella sua capacità di guardare con entusiasmo le frontiere. Non dimentichi­amo che questa è la California della corsa all’oro del 1849 di cui c’è ancora traccia nella squadra di Football americano (San Francisco 49erns). Ma ora che si tratta di trasformar­e la Tesla in un prodotto di successo su larga scala i risultati non sono così chiari: l’operazione di crowdfundi­ng per finanziare la produzione della Model 3 da 35 mila dollari (il sito la dà in spedizione tra «12-18 mesi») è stata geniale. Ma ora bisogna saper fare il lavoro del vecchio Henry Ford per portarle fuori dai villini dei benestanti della Valle. Anche se ne producesse­ro un milione sarebbe poco più dell’un per cento del mercato mondiale dell’automobile. A ben guardare l’area che va da San Francisco a Seattle, dove ha sede Amazon, è stata capace di creare con poche eccezioni nuovi monopoli sul mercato digitale dove tutto è immaterial­e e dove non bisogna saper assemblare dei pezzi di metallo con competenze di meccanica. Proprio ciò che sappiamo fare in Europa.

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