Una Juve da rimonta
Allegri punta su Higuain e Dybala contro il Tottenham a Wembley «Vince il più cinico, è una finale»
LONDRA L’arco che sovrasta Wembley è maestoso, ma quel che conta qui sono le frecce. Quelle della Juventus saranno sufficienti per battere il Tottenham 2-2 dell’andata? dopo lo Higuain, sciagurato a differenza di Mandzukic rimasto a Torino acciaccato, c’è, ma non vede il campo dal 18 febbraio e ha due allenamenti appena nelle gambe. Dybala ha risolto con una magia la sfida con la Lazio, ma non fa due partite di fila da due mesi. «Però saranno in campo tutti e due — rivela Allegri dopo aver vinto a stento la commozione nel ricordo di Davide Astori — e forse anche Douglas Costa. Abbiamo solo tre attaccanti, allora facciamoli giocare. È una partita talmente importante, giochiamola con serenità e pazienza».
I dubbi non mancano, ma la strategia sembra chiara e richiama quella di un’altra vigilia difficile, prima della sfida al San Paolo contro il Napoli. Anche allora Higuain giocò in condizioni difficili (microfrattura alla mano) per l’assenza di Mandzukic e in palio c’era tantissimo. Allegri si inventò un 4-4-1-1 da che battaglia in effetti e passò da contropiede, la metà campo poche volte, ma quanto basta per ferire il Napoli: «Vince chi avrà più cinismo — rilancia Max — e noi dovremo essere più compatti in difesa e più bravi nella gestione tecnica. Loro hanno più pressione, ma per noi è una finale. All’andata non è andata bene, ma abbiamo avuto molte occasioni, quindi dobbiamo vederla positivamente. Loro sono una squadra tecnica e un po’ di palleggio stavolta glielo dobbiamo togliere».
Rispetto a Torino c’è il rientro fondamentale di Matuidi, responsabile del recupero palloni e degli scivolamenti sulla fascia sinistra per contrastare una delle novità del Tottenham: Pochettino dovrebbe rispondere infatti lan- il coreano Son al posto di Lamela. Dal lato opposto il ministero del contropiede juventino sarà sui piedi di Douglas Costa, che con Pjanic e Dybala avrà il compito di lanciare Higuain. All’andata l’argentino sbagliò due fece clamorosi, due gol, ma rigore ne del possibile 3-1 compreso. Nell’era Allegri solo un’altra volta la Juve era partita da una situazione così intricata dopo l’andata, in cui fece proprio 2-2 contro il Bayern di Guardiola. In Baviera la partita fu quasi perfetta, rovinata dal 2-2 al 92’ dei tedeschi, che poi