Corriere della Sera

L’ultima coppa di Buffon «Il mio futuro è già deciso»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

LONDRA Due volte in 20 giorni dentro il nuovo Wembley, lo stadio più costoso del mondo (quasi un miliardo di euro) e anche questo è un record. Niente di quello che fa Gigi Buffon è banale. La doppia trasferta alla periferia nord di Londra ha molti significat­i anche per uno che ha vissuto tutto. Quella di stasera con la Juventus sarà la partita numero 123 in Champions. Forse l’ultima, se dovesse andare male e per questo diversa, strana, difficile anche per uno navigato come lui. «Non ci ho pensato, forse perché sono ottimista», dice sorridendo.

A Wembley ci tornerà fra tre settimane con l’italia di Gigi Di Biagio contro l’inghilterr­a, ma siamo arrivati alla fine di una carriera strepitosa. Il futuro ora pare di nuovo più chiaro: «Non ho riflession­i da fare perché le ho già fatte. Le mie idee combaciano con quelle del presidente, ma non è il momento per parlare di queste cose visto che ci stiamo giocando la Champions, lo scudetto e siamo in finale di Coppa Italia. Non vorrei innerciand­o vosire il mister», dice per allentare la pressione. Non svela, ma dentro di sé Buffon sta maturando l’idea che aveva a inizio stagione: smettere a giugno. Poi da qui alla fine di aprile, quando si incontrerà con Agnelli, le cose potrebbero cambiare ancora. Ma adesso è così, forse perché non si aspettava critiche tanto feroci, soprattutt­o sui social, dopo l’infortunio sul secondo gol proprio contro il Tottenham. Le grandi parate, a Bergamo nella semifinale di Coppa Italia con l’atalanta, sono considerat­e ordinaria amministra­zione. Gli errori, invece, autorizzan­o commenti pesanti anche da parte di ex colleghi. Sollevare al cielo la Champions, il trofeo che gli manca, potrebbe cambiare le cose. Ma per riuscirci, o solo per provarci, bisogna vincere nel tempio del calcio inglese contro una squadra imbattuta nelle ultime 17 partite. Servirà un’impresa. La Juve di ferro. Quella claudicant­e che ha vinto a Firenze e punito la Lazio all’ultimo respiro non può bastare in Europa. Ma se c’è una squadra che può ribaltare il pronostico e rimettere le cose a posto è la Juve, che certe partite sa come giocarle e come viverle. «Dopo l’andata il pessimismo

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