Corriere della Sera

La stagione record dei motori su Sky 40 Gp in nove mesi e il Dovi «giornalist­a»

- D. spa. Daniele Sparisci

Quaranta appuntamen­ti, 1.000 ore di diretta, sei incroci e nove mesi a tutto gas. Motogp e Formula 1, Sky ha presentato ieri a Milano la programmaz­ione 2018. La novità più importante riguarda le auto: con la Rai che ha mollato i diritti delle prossime tre stagioni in cambio delle finestre in chiaro della Champions League, il duello fra Ferrari e Mercedes si potrà seguire integralme­nte solo sulla pay tv di Murdoch. In esclusiva saranno trasmessi ben 17 Gp su 21. Soltanto quattro andranno in diretta su Tv8: Monza, Stati Uniti, Messico e Brasile. Per la prima volta viene offerta la tecnologia 4K Hdr ad altissima risoluzion­e per chi sceglie Sky Q. Confermata la squadra: voce di Carlo Vanzini con le analisi del campione del mondo Jacques Villeneuve, interventi di Marc Gené e aggiorname­nti dalle piste dalle inviate Federica Masolin e Mara Sangiorgio. Si parte il 25 marzo a Melbourne. Una settimana prima al via il Motomondia­le in Qatar, come sempre raccontato da Guido Meda. Al debutto una rubrica curata dal ducatista Andrea Dovizioso (foto). Delle 19 gare 11 sono in esclusiva. Su Tv8 andranno in diretta i Gp di Argentina, Usa, Mugello, Barcellona, Repubblica Ceca, Austria, San Marino e Valencia. commercial­i che corriamo a fare? Capisco voler allargare il cerchio dei partecipan­ti, ma se alla fine non si riesce a distinguer­e una macchina dall’altra allora non ci interessa più». Strali anche per Ross Brawn, d.t. all’epoca d’oro di Michael Schumacher e ora responsabi­le tecnico di Liberty: «Un ex? Sì, ma dopo ha girato tante parrocchie e ha lavorato per se stesso». I prossimi mesi saranno fondamenta­li per tentare un riavvicina­mento fra le parti, ma la sensazione è che il coltello dalla parte del manico ce l’abbiano i rossi. A cominciare dalla sfida sui motori: più passa il tempo e più sarà difficile cambiarli. E poi anche per gli americani la prospettiv­a di una F1 senza l’unico team presente dal 1950 sarebbe da incubo.

Finito lo sfogo, Marchionne può sorridere alle notizie provenient­i dalla Spagna: «La squadra si è assestata. Da quando sono arrivato io è la stagione più serena e non ho neanche la paura dell’anno scorso». Pronostici? «Il 51% di possibilit­à di successo». Niente proclami, com’è giusto, e tanto realismo. La maratona di Vettel dimostra che la nuova macchina è affidabile ed è anche veloce sul giro secco, ma ieri nessuno ha cercato il limite preferendo concentrar­si sulla resistenza visto che si potranno usare solo tre motori per 21 gare. Tre piloti racchiusi in soli sei decimi anticipano una battaglia furiosa per le prime file? Colpisce il crono registrato da Max Verstappen con le mescole medie, per Toto Wolff la «Red Bull è impression­ante». «Siamo tutti molto vicini» ha detto il capo della Mercedes. L’ennesimo bluff? Questione di ore e le carte cominceran­no a scoprirsi, e la Ferrari ha una gran voglia di pescare il jolly.

In F1 l’aspetto tecnico crea quello commercial­e e se lo diluiscono che corriamo a fare? Capisco allargare il cerchio dei partecipan­ti ma se non si riesce a distinguer­e una macchina da un’altra allora non ci interessa più

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