La Tirreno rilancia Froome «Posso spiegare tutto però nessuno mi convoca»
LIDO DI CAMAIORE «Dite che dovrei sospendermi dalle corse? E per quanto tempo? Un mese? Due mesi? Fermarmi prima del processo senza poter chiarire le cose? Sulla mia positività al salbutamolo sono pronto a spiegare tutto. Ma nessuno mi convoca per farlo. Dicono che potrebbe essere la prossima settimana o forse il prossimo mese. Non abbiamo notizie precise. Capisco che scrivere di me in questa situazione non sia facile. Ma non è bello sentirsi come mi sento io, credetemi».
Niente guardie del corpo, niente sbarramento di addetti stampa, niente silenzi o frasi di convenienza. Chris Froome si presenta senza la consueta blindatura Sky all’incontro con la stampa prima della 53ª Tirreno-adriatico, dove è star tra le star, dopo cinque anni di assenza da una corsa italiana. Un cambio radicale di strategia due giorni dopo l’ennesimo bombardamento mediatico sul super team inglese per fatti risalenti al 2011/2012. La durissima censura etica del Parlamento britannico unita alla (presunta) fornitura di cerotti al testosterone rivelata dal Daily Mail. L’inglese sorride, stringe mani, firma autografi, aiuta attempati tifosi a scattarsi un selfie con lui e risponde con disarmante cortesia. Su Sky: «Ho letto solo il titolo del rapporto: alcune delle cose scritte su di noi sono spazzatura. Parlo di quello che so: non ho idea di cosa sia il triamcinolone, in otto anni non ho mai visto corticosteroidi girare in squadra, nessuno mi ha mai fatto proposte strane». Sul futuro del team e del discusso boss Dave Brailsford: «Sky deve andare avanti, Dave non deve dimettersi. Ha fatto un grande lavoro per il ciclismo e se non fosse una
Dite che dovrei sospendermi dalle corse? Prima di aver chiarito le cose? E per quanto tempo? Non è bello sentirsi così
persona trasparente io non sarei ancora con lui. Voglio correre la Tirreno, voglio onorare l’italia dove sono cresciuto come ciclista e poi, se me lo permetteranno, provare a vincere il Giro».
«Se non avete bisogno di me — ridacchia Vincenzo Nibali — posso anche tornare in albergo...». La presenza di Froome oscura il parterre regale di Camaiore, dove oggi parte la Tirreno. Tra i big convocati in conferenza (piccolissima rappresentanza di quelli presenti), nessuno si sbilancia in pronostici. Non Nibali («Ho avuto qualche problemino nella prima parte della stagione, sono qui in punta di piedi»), non Froome («Corsa dura e bellissima, ma non sono al top»), non Sagan («Ho corso davvero poco fino adesso: la mia stagione comincia qui») e nemmeno Tom Dumoulin, tormentato da un forte raffreddore.
La Tirreno-adriatico scatta con la classica cronosquadre in stile F1: 10,7 chilometri con quattro curve. Favoritissima proprio una Sky imbottita di stelle che volano contro il tempo, da Moscon a Kiryienka, da Castroviejo a Thomas. Dovessero vincere loro, chissà se Froome tirerà i freni sul traguardo per evitare l’imbarazzo di vestire la maglia azzurra di leader, lasciandola a un compagno. O se invece se la prenderà per dimostrare al mondo del ciclismo di non temere nulla e nessuno.
Cast di stelle
Nibali: «Qui in punta di piedi». Sagan: «La mia stagione inizia oggi». Dumoulin raffreddato