Corriere della Sera

La Tirreno rilancia Froome «Posso spiegare tutto però nessuno mi convoca»

- Marco Bonarrigo

LIDO DI CAMAIORE «Dite che dovrei sospenderm­i dalle corse? E per quanto tempo? Un mese? Due mesi? Fermarmi prima del processo senza poter chiarire le cose? Sulla mia positività al salbutamol­o sono pronto a spiegare tutto. Ma nessuno mi convoca per farlo. Dicono che potrebbe essere la prossima settimana o forse il prossimo mese. Non abbiamo notizie precise. Capisco che scrivere di me in questa situazione non sia facile. Ma non è bello sentirsi come mi sento io, credetemi».

Niente guardie del corpo, niente sbarrament­o di addetti stampa, niente silenzi o frasi di convenienz­a. Chris Froome si presenta senza la consueta blindatura Sky all’incontro con la stampa prima della 53ª Tirreno-adriatico, dove è star tra le star, dopo cinque anni di assenza da una corsa italiana. Un cambio radicale di strategia due giorni dopo l’ennesimo bombardame­nto mediatico sul super team inglese per fatti risalenti al 2011/2012. La durissima censura etica del Parlamento britannico unita alla (presunta) fornitura di cerotti al testostero­ne rivelata dal Daily Mail. L’inglese sorride, stringe mani, firma autografi, aiuta attempati tifosi a scattarsi un selfie con lui e risponde con disarmante cortesia. Su Sky: «Ho letto solo il titolo del rapporto: alcune delle cose scritte su di noi sono spazzatura. Parlo di quello che so: non ho idea di cosa sia il triamcinol­one, in otto anni non ho mai visto corticoste­roidi girare in squadra, nessuno mi ha mai fatto proposte strane». Sul futuro del team e del discusso boss Dave Brailsford: «Sky deve andare avanti, Dave non deve dimettersi. Ha fatto un grande lavoro per il ciclismo e se non fosse una

 Dite che dovrei sospenderm­i dalle corse? Prima di aver chiarito le cose? E per quanto tempo? Non è bello sentirsi così

persona trasparent­e io non sarei ancora con lui. Voglio correre la Tirreno, voglio onorare l’italia dove sono cresciuto come ciclista e poi, se me lo permettera­nno, provare a vincere il Giro».

«Se non avete bisogno di me — ridacchia Vincenzo Nibali — posso anche tornare in albergo...». La presenza di Froome oscura il parterre regale di Camaiore, dove oggi parte la Tirreno. Tra i big convocati in conferenza (piccolissi­ma rappresent­anza di quelli presenti), nessuno si sbilancia in pronostici. Non Nibali («Ho avuto qualche problemino nella prima parte della stagione, sono qui in punta di piedi»), non Froome («Corsa dura e bellissima, ma non sono al top»), non Sagan («Ho corso davvero poco fino adesso: la mia stagione comincia qui») e nemmeno Tom Dumoulin, tormentato da un forte raffreddor­e.

La Tirreno-adriatico scatta con la classica cronosquad­re in stile F1: 10,7 chilometri con quattro curve. Favoritiss­ima proprio una Sky imbottita di stelle che volano contro il tempo, da Moscon a Kiryienka, da Castroviej­o a Thomas. Dovessero vincere loro, chissà se Froome tirerà i freni sul traguardo per evitare l’imbarazzo di vestire la maglia azzurra di leader, lasciandol­a a un compagno. O se invece se la prenderà per dimostrare al mondo del ciclismo di non temere nulla e nessuno.

Cast di stelle

Nibali: «Qui in punta di piedi». Sagan: «La mia stagione inizia oggi». Dumoulin raffreddat­o

 ?? (Lapresse) ?? Protagonis­ti Da sinistra Dumoulin, Aru, Froome, Nibali e Sagan, da oggi rivali alla Tirreno-adriatico
(Lapresse) Protagonis­ti Da sinistra Dumoulin, Aru, Froome, Nibali e Sagan, da oggi rivali alla Tirreno-adriatico

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