Corriere della Sera

Juve, cuore e rimonta Battuto il Tottenham

Doma il Tottenham e passa ai quarti di Champions Inglesi in gol con Son, poi l’uno-due bianconero: Higuain e Dybala rimontano e conquistan­o Wembley

- Bocci, Nerozzi, Sconcerti, Tomaselli alle

LONDRA Ha davvero ragione Allegri: il calcio è bestiale. La Juventus espugna Wembley con due gol in tre minuti, tra il 19’ e il 22’ della ripresa di una partita che fino a quel momento si era quasi rifiutata di giocare, sempre in apnea e in costante balìa del Tottenham, all’apparenza una macchina perfetta. Per un’ora nel tempio del calcio inglese ci sono solo maglie bianche, quelle degli Spurs. La banda di Pochettino va a velocità doppia rispetto ai bianconeri, vince tutti i duelli, domina la scena e scatena l’entusiasmo della sua gente: calcio moderno, veloce, efficace. Segna un gol con lo scatenato Son, costringe Buffon a una paratona sull’imprendibi­le coreano, entra nella area juventina da tutte le parti.

La Juve, invece, non c’è: slegata, sfiduciata, all’apparenza senza anima. Sino alla zampata di Higuain, che restituisc­e colore alla Signora, non aveva mai tirato nello specchio della porta. E invece d’improvviso si rianima, la dimostrazi­one di una squadra che non muore mai. Anche per i cambi decisi da Allegri dopo un’ora di sofferenza liquida: Asamoah per Matuidi e Lichtstein­er per l’acciaccato Benatia. Proprio lo svizzero confeziona il cross che, grazie all’assist di Khedira, Higuain trasforma nel pareggio della speranza. Il Pipita, nel giro di tre minuti, regala l’assist per la fuga vincente di Dybala: il tiro di Paulo non dà scampo a Lloris. E Wembley, come d’incanto, si ammutolisc­e. La Juve vince per la prima volta a Londra e vola nei quarti grazie alle sue stelle argentine. Higuain, tre gol in due partite al Tottenham, sembra aver superato il complesso della Champions. E la Joya torna a segnare in Europa dopo quasi un anno dalla doppietta con il Barcellona allo Stadium. Una vittoria del cuore. Il sogno continua quando era sul punto di sbriciolar­si.

Le discese, come aveva det-

to Buffon alla vigilia, a volte fregano più delle salite. Il Tottenham lo impara sulla sua pelle. Nell’ultimo quarto d’ora gli inglesi si riversano nell’area juventina, ma il colpo di testa di Kane, proprio al novantesim­o, si ferma sul palo e Barzagli con tempismo salva sulla linea. Avanti la Juve, i leoni di Wembley.

La squadra di Allegri arriva all’appuntamen­to cruciale in condizioni fisiche tutt’altro che ottimali. Higuain è appena recuperato dopo l’infortunio nel derby del 18 febbraio e Dybala gioca la seconda partita di fila dopo quasi due mesi. Max decide di farli giocare dall’inizio e ancora una volta ha ragione lui. La Juve parte accorta e tenta di far scattare il contropied­e ma il piano, studiato alla vigilia, resta un miraggio. L’unico sussulto è un rigore evidente di Vertonghen su Douglas Costa, ignorato dall’arbitro Marciniak che tralascia anche su un fallo di ma- no di Chiellini nell’area di Buffon. Il Tottenham è scatenato. Una sinfonia perfetta quella degli Spurs e le occasioni, durante un primo tempo a senso unico, fioccano una dietro l’altra. Un vero tiro al bersaglio. Sino al gol, un’altra azione in velocità che manda in apnea i bianconeri: il cross decisivo è di Trippier, il tiro vincente dell’onnipresen­te Son.

Nella ripresa la Juve non riesce a cambiare l’inerzia della partita sino al momento in cui Allegri decide una piccola rivoluzion­e. Con Asamoah terzino sinistro, Alex Sandro avanza; con Lichtstein­er a destra, Barzagli va nel mezzo con Chiellini in una sorta di 42-3-1. La Juve s’accende all’improvviso, l’uno-due vale i quarti della Champions. E la difesa, nel finale, conserva quello che gli argentini hanno creato. Il sogno continua.

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 ?? (Reuters, Lapresse, Getty Images) ?? Protagonis­ti Gonzalo Higuain e Paulo Dybala. In alto, i due gol degli argentini
(Reuters, Lapresse, Getty Images) Protagonis­ti Gonzalo Higuain e Paulo Dybala. In alto, i due gol degli argentini
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