Corriere della Sera

«Noi abbiamo perso Sono i vincitori che devono parlarsi per fare il governo»

Rosato: in direzione non ci saranno scontri

- Di Monica Guerzoni

ROMA «Perché non chiamate Di Maio?».

Ettore Rosato, è grazie al pressing del premier e dei ministri che Renzi ha reso operative le dimissioni?

«Vogliamo smetterla di parlare di noi? Renzi si è dimesso e il partito deve essere unito e compatto nelle prossime, difficili settimane».

Con Martina al timone?

«Martina è vicesegret­ario ed esercita il suo ruolo».

Renzi ha accettato la gestione collegiale?

«Il nostro partito sceglie sempre la gestione collegiale e lo farà anche lunedì in direzione, ● Ettore Rosato, 49 anni, ex dc e ppi, relatore nel 2017 del Rosatellum, è il capogruppo del Pd alla Camera che sarà aperta dalla relazione di Martina».

Renzi ci sarà?

«Non seguo l’agenda».

Il Pd è spaccato su un governo con i cinquestel­le?

«C’è una compattezz­a di fondo nell’essere coerenti con gli impegni assunti in campagna elettorale. Abbiamo perso le elezioni ed è giusto che andiamo all’opposizion­e».

Non avete chiesto il voto per fermare i populisti?

«Il M5S non ha votato ius soli, reddito di inclusione, unioni civili. Hanno votato contro il terzo settore, il “dopo di noi” e sono contro i vaccini. Serve altro per dire che non sono di sinistra?».

E l’apertura di Di Maio?

«Ci spiega che è tutta colpa nostra, poi ci racconta che con lui non ci sarà più la povertà, tutti avranno un lavoro

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La responsabi­lità Nel 2011 e nel 2013 noi abbiamo già mostrato la nostra responsabi­lità, ora tocca ad altri e la salute sarà garantita. È un libro dei sogni. Bisogna che Di Maio esca dalla modalità campagna elettorale».

E se vi proponesse, a esempio, Cantone premier e Padoan ministro?

«Loro e la Lega dicono le stesse cose. Si parlino e si presentino alle consultazi­oni con una proposta. Insieme hanno i numeri per governare».

Il Rosatellum è da rifare?

«La legge elettorale ha fatto una fotografia di un Paese diviso in tre, che ha rifiutato di abolire una Camera e in cui la Corte costituzio­nale ha bocciato premio e ballottagg­io. Sono sempre ben accette migliori idee, ma il problema non è la legge elettorale».

Non sarebbe un problema dover tornare al voto?

«A noi oggi spetta dare tutta la fiducia al capo dello Stato, perché provi a trovare le soluzioni per far nascere un governo con chi queste elezioni le ha vinte. Non parlerei di elezioni ancor prima dell’insediamen­to».

E se Mattarella provasse a formare un governissi­mo?

«Lasciamo che il presidente faccia il suo lavoro, senza mettere né ipoteche né paletti. È giusto che chi ha perso le elezioni stia all’opposizion­e».

Anche se le Borse e le cancelleri­e europee dovessero iniziare a fibrillare?

«Nel 2011 e nel 2013 abbiamo già mostrato la nostra responsabi­lità, ora tocca ad altri. Hanno vinto il M5S e la Lega, la Borsa non è crollata, Confindust­ria si è precipitat­a

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Il libro dei sogni Il programma dei 5 Stelle è un libro dei sogni, escano dalla modalità campagna elettorale

ad aprire al dialogo con loro».

Calenda segretario?

«Calenda ha fatto bene il ministro e fa piacere che, nel giorno della sconfitta, si iscriva al Pd».

Se lunedì in direzione sarà scontro lei starà con Renzi?

«Non ci sarà nessuno scontro in direzione».

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