Corriere della Sera

La Lega contro Balotelli per le critiche al senatore nero

Il post del calciatore sul neoeletto Iwobi diventa un caso politico Interviene anche l’argento mondiale Howe: «È un controsens­o»

- Carlos Passerini (Newpress)

«È la sua guerra santa» spiegano i suoi amici di Brescia, quelli che Mario Balotelli lo conoscono da quando in terza elementare si disegnava con la pelle rosa e chiedeva alla maestra se fosse vero che il suo cuore era nero. Una rabbia che arriva da lontano, da dentro, dall’infanzia, e che ieri lo ha spinto a prender posizione sull’elezione nelle liste della Lega di Toni Iwobi, 62 anni, origini nigeriane e primo senatore italiano di colore. «Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna!!!» il tackle social dell’attaccante oggi al Nizza, pubblicato in una story sul proprio profilo Instagram da 6,5 milioni di seguaci, in sostanza uno di quei brevi video personaliz­zati che oggi sul web vanno per la maggiore. Immediate le stizzite repliche di Matteo Salvini, segretario del Carroccio, «non mi piaceva in campo, mi piace ancor meno fuori», e del diretto interessat­o: «È un ragazzo viziato». Che però intanto ha incassato l’endorsemen­t di un altro atleta coloured, Andrew Howe, argento mondiale del salto in lungo nel 2007, italiano di origini statuniten­si: «Che Iwobi sia nero e faccia il responsabi­le dell’immigrazio­ne della Lega è un po’ un controsens­o». Se è solo l’inizio di una protesta più ampia, lo scopriremo presto.

Nato a Palermo nel 1990 da genitori ghanesi ma cresciuto in una famiglia affidatari­a bresciana, appunto i Balotelli di Concesio, Mario è diventato italiano per legge solo con la maggiore età. «Ogni anno mi toccava andare in Questura a chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno, io che ero nato in Italia e in Africa non avevo mai messo piede» ricorda spesso il giocatore, che la sua guerra santa la dichiarò per la prima volta nel 2013 in un’ampia intervista a Sport Illustrate­d: «Io faccio la bella vita e potrei fregarmene di tutto ma voglio combattere al posto di chi non può farlo. Sono famoso e quindi la gente mi ascolta. Bene, allora parlo. Il razzismo è come le sigarette: non puoi smettere di fumare se non lo vuoi. E non si può fermare il razzismo se la gente non lo vuole. Ma io non starò zitto». Non lo è stato ad esempio un mese fa a Digione quando ha zittito chi dal pubblico lo stava insultando con i soliti orribili ululati, venendo però ammonito dall’arbitro, vicenda che ha sollevato un vero e proprio caso politico in Francia. Il suo campo di battaglia principale resta però l’universo social: più immediato, più esteso, più efficace.

Raccontano che la prima volta che dal pubblico gli urlarono «negro» aveva otto anni. Era al campetto dell’oratorio e aveva segnato quattro gol in mezz’ora, a gridargli addosso furono i genitori degli avversari sconfitti. La sua guerra santa, giura chi lo conosce dai tempi del cuore nero, è iniziata lì, quel giorno. Il fatto

● Il calciatore del Nizza, Mario Balotelli, ha criticato il primo senatore nero della storia italiana, Toni Iwobi, eletto con la Lega. In un post su Instagram Balotelli scrive: «Forse sono cieco io o forse non gliel’hanno detto ancora che è nero. Ma vergogna!»

● Iwobi ha giocato gran parte della sua campagna puntando sullo slogan «Stop invasione»

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Su Instagram Il post polemico di Balotelli contro Iwobi
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Mario Balotelli, 27 anni, nato a Palermo, da genitori ghanesi e dato in affido a una famiglia bresciana, è cittadino italiano solo dai 18 anni
Bomber Mario Balotelli, 27 anni, nato a Palermo, da genitori ghanesi e dato in affido a una famiglia bresciana, è cittadino italiano solo dai 18 anni

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