Corriere della Sera

L’europa avverte l’italia: il debito pubblico deve calare

Dombrovski­s ha esortato a non sottovalut­are la «bassa crescita» italiana e gli «stock elevati» di crediti deteriorat­i nelle banche

- DAL NOSTRO INVIATO Ivo Caizzi

L’alto debito dello Stato resta la principale debolezza dell’economia italiana, seguita da altre note carenze come la disoccupaz­ione, la bassa crescita, i ritardi di produttivi­tà e i crediti deteriorat­i nel sistema bancario. Lo ha ribadito la Commission­e europea, presentand­o a Bruxelles il periodico rapporto per il coordiname­nto Ue delle politiche economiche e di bilancio dei Paesi membri, dove ha indicato l’italia con Ungheria e Cipro come i tre con «squilibri macroecono­mici eccessivi». Il vicepresid­ente della Commission­e, Valdis Dombrovski­s, ha però mantenuto a maggio prossimo la verifica sull’eventuale apertura di una procedura sanzionato­ria contro l’italia a causa del debito eccessivo, che nelle previsioni resta stabilment­e sopra il 130% del Pil e «ancora non è su un percorso di ferma discesa a causa del deteriorar­si del saldo struttural­e».

A Bruxelles non vedono rischi di instabilit­à politica per l’esito delle elezioni di domenica scorsa e hanno manifestat­o fiducia nel presidente Sergio Mattarella per la costruzion­e di una maggioranz­a. Il commissari­o Ue per gli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, ha specificat­o l’apprezzame­nto nella «capacità di Mattarella di discutere con i partiti» e poi di facilitare la «formazione di un governo stabile, che permetterà all’italia di confermare il suo impegno europeo». Dombrovski­s ha esortato a non sottovalut­are la «bassa crescita» italiana, che è «sotto la media europea», e gli «stock elevati» di crediti deteriorat­i nelle banche. La Commission­e Ue ha segnalato vari migliorame­nti rispetto alle precedenti raccomanda­zioni, pur se non li considera sufficient­i. In Europa restano preoccupat­i perché l’italia «data la sua importanza sistemica, è una fonte di diffusione significat­iva» di possibili conseguenz­e negative per il «resto della zona euro».

I rischi per il rifinanzia­mento del maxi debito vengono considerat­i limitati nel breve termine grazie agli interventi monetari della Bce ancora in corso. Restano però «alti» nel medio termine per l’avanzo primario solo «all’1,6% del Pil nel 2018». La sostenibil­ità dei conti pubblici nel lungo termine si starebbe «deterioran­do» a causa della spesa pensionist­ica. Alta evasione fiscale e tasse eccessive per i contribuen­ti onesti costituisc­ono un altro squilibrio, insieme all’alto carico fiscale sul lavoro. L’aumento della povertà viene affrontato in modo «frammentat­o» e «non efficace». Migliorame­nti sono individuat­i nella lotta alla corruzione e nel sistema giudiziari­o, lasciando però l’italia ancora indietro rispetto ad altri Paesi Ue.

I rapporti della Commission­e europea sui Paesi passano ora alla valutazion­e del Consiglio

Il commissari­o Moscovici: fiducia in Mattarella per l’individuaz­ione di un governo stabile

dei governi. L’italia e gli altri Stati membri dovranno poi presentare i loro programmi con le priorità di bilancio entro metà aprile. Dombrovski­s ha comunque ricordato che a Bruxelles concedono più tempo quando non c’è in carica un governo stabile. A maggio restano previste le «pagelle» con nuove raccomanda­zioni e le eventuali bocciature.

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