A Mediobanca il super algoritmo che gestisce i fondi con i «big data» L’operazione Ram
Mediobanca chiude l’accordo per rilevare il 69% della svizzera Ram Active Investments, un primario gestore di fondi sistemico a livello europeo fondato dieci anni fa e con 5 miliardi di asset. Il closing è arrivato dopo il via libera delle autorità competenti. In questo modo si perfeziona un accordo, annunciato a novembre, che per Mediobanca comporta un ulteriore rafforzamento della divisione di asset management (che pesa per il 25% dei ricavi e del 10% dell’utile di gruppo), in particolare nel ramo alternativo dove la banca guidata da Alberto Nagel è già attiva in seguito all’acquisizione di Cairn Capital.
La particolarità di Ram è di operare attraverso un algoritmo che aggiorna i portafogli sulla base di big data di natura fondamentale, così da superare le «inefficienze comportamentali» dei gestori sui vari mercati e sul lungo e breve termine. Il valore dell’operazione dovrebbe aggirarsi attorno a 180-200 milioni di euro anche se l’esborso per Piazzetta Cuccia è inferiore, in considerazione degli accordi di governance.
I partner fondatori di Ram, Thomas de Saint-seine, Maxime Botti ed Emmanuel Hauptmann, manterranno una quota nella società e resteranno impegnati nello sviluppo per i prossimi dieci anni e in più investiranno «una porzione significativa dei proventi della transazione nei fondi della società», è specificato in una nota. Lo storico socio e investitore istituzionale di RAM, il gruppo Reyl, manterrà una quota del 7,5% e resterà anche anchor investor nei prodotti di Ram.