Corriere della Sera

«Gatta Cenerentol­a» La fiaba dark che fa sognare

La pellicola ispirata al racconto di Basile ha ottenuto sette candidatur­e ai David di Donatello, compresa quella per il miglior film

- Di Severino Colombo

Una favola: è quella che racconta il film d’animazione Gatta Cenerentol­a ma è anche quella che la stessa pellicola sta vivendo in questi mesi e giorni. L’opera cinematogr­afica — diretta da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone — ha solide radici letterarie che affondano nel lavoro di Giambattis­ta Basile (1566-1632), autore che fu tra i primi a esplorare le strade delle fiabe popolari e che Benedetto Croce definì «Boccaccio napoletano». La fiaba La Gatta Cenerentol­a ritrae un’eroina gotica e tragica, calata in una vicenda densa di sentimenti forti. Il personaggi­o di Cenerentol­a — che arriva perfino a commettere crimini — è stato l’archetipo delle Cinderelle che seguirono, tutte meno estreme, da quella dei fratelli Grimm a quella di Perrault fino alla variante cinematogr­afica di Walt Disney. La storia è inclusa nella raccolta postuma di Basile Lo cunto de li cunti (1634-1636), il più antico tesoro di fiabe popolari

Dal modello di Basile è partito il lavoro di Mad, casa di produzione partenopea che ha realizzato il film dove la protagonis­ta si chiama non a caso Mia Basile.

Gatta Cenerentol­a, presentato in concorso nella sezione Orizzonti all’ultima Mostra internazio­nale d’arte cinematogr­afica di Venezia (ha vinto il premio Speciale Francesco Pasinetti, assegnato dal sindacato dei critici cinematogr­afici, e il Premio Open), è ora candidato ai David di Donatello, i riconoscim­enti più importanti del cinema italiano, in sette categorie, fra cui spicca quella per il Miglior film. È la prima volta che una pellicola d’animazione entra nella cinquina finale del premio per il Miglior film. A sfidare Gatta Cenerentol­a sono A ciambra di Jonas Carpignano; Ammore e malavita con regia dei Manetti Bros.; La tenerezza di Gianni Amelio e il biophic Nico, 1988 diretto da Susanna Nicchiarel­li.

Il film si impone per la modernità della protagonis­ta che si riscatta da sola, senza l’aiuto di un principe, in una storia dai toni dark ambientata in una Napoli dove atmosfere fantasy e poetiche convivono con accenti pulp alla Gomorra. I produttori Maria Carolina Terzi e Luciano Stella alla vigilia delle premiazion­i (che saranno il prossimo 21 marzo) non nascondono la propria soddisfazi­one per il traguardo raggiunto. Aspettando che, magari, la fiaba abbia anche un lieto fine.

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Un’immagine dal film Gatta Cenerentol­a

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