Perché lo schieramento neutralista venne sconfitto
Esce domani in edicola con il «Corriere della Sera» il secondo libro della collana «Protagonisti, armi e strategie della Grande guerra». Il volume è in vendita al prezzo di 7,90 più il costo del quotidiano: oltre a un denso profilo biografico dello statista liberale Giovanni Giolitti (1842-1928), firmato da Vittorio H. Beoniobrocchieri, contiene una cronologia delle vicende riguardanti l’italia nella Prima guerra mondiale, curata da Mario Bussoni, e un approfondimento sul nostro Paese prima dello scoppio del conflitto, realizzato da Paolo Bonanni. Al centro della pubblicazione c’è ovviamente la figura di Giolitti, che per molti anni aveva tirato le fila della vita politica, ma non era al governo nell’estate del 1914, quando l’europa precipitò nella Grande guerra e il nostro governo preferì rimanere fuori della mischia. Giolitti approvò quella scelta iniziale, mentre giudicò avventurosa la linea scelta dal ministro degli Esteri Sidney Sonnino e dal presidente del Consiglio Antonio Salandra, che avviarono una progressiva manovra di sganciamento dalla Triplice Alleanza, che legava Roma a Berlino e Vienna, e di avvicinamento all’intesa, che era in guerra con gli Imperi centrali. Nonostante il consenso di cui godeva nel Parlamento e nel Paese, Giolitti non riuscì a ostacolare la politica del governo, avallata dal re, che culminò nel patto di Londra (aprile 1915) e nel successivo intervento del nostro Paese al fianco della Gran Bretagna, della Francia e della Russia zarista contro l’austria-ungheria e in seguito anche contro la Germania. I successivi volumi della collana, in edicola con il «Corriere» al venerdì, sono Francesco Giuseppe (16 marzo), Pietro Badoglio (23 marzo), Guglielmo II (30 marzo).