Corriere della Sera

La terza età senza lifting in una commedia british

- di Maurizio Porro

Possiede una scena di ballo Ricomincio da noi che ogni musical vorrebbe avere: un pezzo di bravura di sudore non profession­ista ma con umanità. Questa commedia, di grazia particolar­e, appartiene al genere consolidat­o sulla terza età, ma senza lifting, e racconta un coming out: nessuna rivelazion­e gender, ma la scoperta che si può avviare una seconda vita da nonni.

Ha ragione il 71enne Richard Loncraine che raggruppa un clan di strepitosi attori non giovani, del clan Loach ma anche di Harry Potter, e li fa andare contro il tempo. Sandra, borghese, dopo 35 anni scopre la relazione del marito con la sua migliore amica. Casa di bambola ricca. E si rintana dalla sorella proletaria e single che se la porta nella scuola di ballo dove riesce a esprimere tutto ciò che la solitudine nasconde. Insegna la lezione alla sorellina altezzosa, con lei conquista la libertà perduta con tappa e amarcord anche a Roma.

E’ una risposta al me too, alla violenza morale non solo fisica, un inno alla simpatia di una comunità che non bada alle rughe, ma crede nella seconda chance: la giovinezza è una qualità dello spirito, è sempre il momento giusto per l’anima gemella, magari un restaurato­re che vive su un barcone.

Narrato con la piacevolez­za british di un romanzo, Finding your feet, mescolando umorismo e malinconia, è una partita tra una squadra di attori di verità eccezional­e, impegnati ad andare oltre il neo realismo: da Imelda Staunton a Spall a Celia Imrie.

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Sul set Imelda Staunton, 62 anni e Timothy Spall, 61, in una scena del film diretto da Richard Loncraine che mostra come la giovinezza sia una qualità dello spirito

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