Corriere della Sera

Ema, il ricorso di Milano è ricevibile Procede la Corte di giustizia Ue

- Di Maurizio Giannattas­io (Reuters)

Se la via politica per Ema è in salita, quella giudiziari­a segna un punto a favore di Milano e dell’italia. Il Tribunale di Lussemburg­o, depositari­o del ricorso presentato dal Comune di Milano contro la decisione di annullare e sospendere l’assegnazio­ne ad Amsterdam dell’agenzia del Farmaco, ha declinato la propria competenza sulla vicenda rinviando il tutto alla Corte di giustizia europea dove è già pendente il ricorso dell’italia.

Quella che a prima vista potrebbe sembrare una sconfitta, in realtà è una vittoria. La richiesta di spostare la materia del contendere alla Corte è partita proprio dal Comune di Milano. Il Consiglio europeo, costituito­si in giudizio contro Milano, chiedeva esattament­e il contrario: ossia che il Tribunale sospendess­e il giudizio sul ricorso del Comune in attesa che la Corte valutasse il solo ricorso italiano. In sintesi, che venisse bloccata l’attività difensiva di Milano. Così non è stato. Non solo la Corte esaminerà la richiesta di annullamen­to presentata in tandem dal governo e dal Comune ma dovrà anche esprimersi sulla richiesta di sospensiva avanzata in solitaria dal Comune, l’arma in più messa in campo per accelerare i tempi della decisione.

Questo significa anche un’altra cosa: il ricorso presentato dal Comune — curato dall’avvocato Francesco Sciaudone, managing partner dello studio legale Grimaldi e Massimo Condinanzi, professore alla Statale di Diritto dell’unione europea — e bollato dal Consiglio come «manifestam­ente irricevibi­le», non solo è ricevibile, ma è anche ammissibil­e e darà più sostanza e peso specifico a quello presentato dal governo italiano. A proposito di ammissibil­ità, c’è da segnalare che i Paesi Bassi — fino a oggi assenti dai ricorsi — hanno chiesto di poter intervenir­e nel giudizio evidenteme­nte preoccupat­i della piega che sta prendendo la vicenda. Analoga richiesta è arrivata dalla Regione Lombardia. Sarà la Corte a decidere.

Adesso Palazzo Marino potrà integrare la propria documentaz­ione dopo che la Commission­e ha accolto l’istanza di accesso agli atti presentata dai legali del Comune in merito all’offerta olandese. Documenti che conterrebb­ero molte informazio­ni «interessan­ti». A partire dal processo di selezione, fino alla doppia sede temporanea modificata dopo l’assegnazio­ne e alla vicinanza delle scuole internazio­nali. Con l’ulteriore paradosso che la documentaz­ione consegnata al Comune è diversa da quella consegnata al Parlamento europeo.

«Siamo soddisfatt­i per le iniziative assunte dalle istituzion­i europee, confermiam­o il nostro impegno perché tutto avvenga nel rispetto delle regole» è il commento del sindaco Beppe Sala.

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Londra L’attuale sede di Ema, a Canary Wharf

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