Diventano «familiari»
C’è una rete di piccole strutture con prezzi ragionevoli dove organizzare vacanze tutti insieme Da Bangkok a Cape Town a Santorini: mare, pesce fresco e scambi conviviali con i gestori
S ono resort o piccoli hotel che i viaggiatori globetrotter si consigliano con il passaparola, apprezzato e utile anche nell’epoca dei social; indirizzi preziosi che non solo per il rapporto qualità/prezzo ma anche per la possibilità di scambiare con le famiglie che li gestiscono momenti conviviali. Con prezzi ragionevoli (sotto i 100 dollari) questi family resort creano una rete da Bangkok a Cape Town per chi cerca un alternativa alla standardizzazione di ambienti e servizi delle grandi catene. Sull’isola filippina di Boracay, il Fat Jimmy Resort ( fatjimmysresort.com) offre un servizio impeccabile, camere costruite con i materiali locali e tariffe fra i 25 e i 40 dollari/ notte a pochi passi da una spiaggia tropicale. Sempre in Estremo Oriente, sull’isola di Gili Meno, a 35 minuti di motoscafo da Lombok, gli Adeng Adeng Bungalows sono immersi in un giardino e offrono un’ottima cucina indonesiana (www.adeng-adeng.com). I bungalow sono costruiti in legno seguendo le architetture locali; se Trawangan è l’isola frequentata dagli under 30 fra quelle del piccolo arcipelago, Gili Meno è la meno mondana: mare, pesce fresco e notti immersi in un silenzio assoluto sono quello che si trova in questo piccolo paradiso, lontanissimo dai riti turistici di Bali. Tornando in Europa, l’aris Caves a Oia (Santorini) è gestito da un’isolana doc come Christina e dai balconi delle camere la vista sulla caldera attira visitatori da tutto il mondo (ariscaves.reserveonline.net/about); Oia è un villaggio dun tempo abitato dai pastori e dagli anni 80 diventato un’alternativa al centro principale dell’isola, sovraffollato dal turismo delle crociere. In Sudafrica, il Mountain Manor Guesthouse di Città del Capo (90 euro la doppia www.mountainmanor.co.za) si trova ai piedi della Table Mountain con panorami sulla città dal quartiere di Oranjezicht: attraverso i Company Gardens si scende verso il Waterfront dove si visita il nuovo Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (zeitzmocaa.museum) con un percorso espositivo che mette in relazioni gli artisti contemporanei con quelli della Diaspora nelle Americhe. A Göreme, una cittadina di duemila abitanti nella provincia di Nevsehir nell’anatolia centrale, il Cappadocia Cave Land Hotel (www.tropki.com) è costruito interamente in pietra locale ed è circondata dai pinnacoli di roccia soprannominati «camini delle fate» all’interno del Parco Nazionale di Göreme patrimonio dell’umanità Unesco dal 1985. Non è un resort ma un riad nel cuore della medina di Marrakech a gestione familiare lo Jnane Mogador: un’impeccabile ristrutturazione di un vecchio riad abitato da una famiglia locale e che propone camere, dalle singole alle suite, a prezzi competitivi (da 35 euro per la singola a 99 euro per la suite) per il cuore della
La rete
Da Bangkok a Città del Capo c’è una rete di family resort a prezzi concorrenziali
I camini delle fate Spettacolare la posizione del Cappadocia Cave Land in Anatolia
«Città rossa» (Zitoune Kedim 116 - Derb Sidi Bouloukat Marrakech médina jnanemogador@hotmail.com +212.0.524426323). Assolutamente consigliabile anche il ristorante che propone menu di specialità marocchine. Un’originale soluzione di soggiorno a Minorca, seconda isola delle Baleari, è quella del «turismo rurale» proposto dal Biniati des Pí, una residenza-azienda agricola in puro stile minorchino (località San Luís, info@biniatidespi.com tel. +34.0.635 335 636) e circondata da 50 ettari di macchia mediterranea e con molte occasioni, soprattutto destinante ai bambini, per entrare in contatto con la vita quotidiana della fattoria. A poca distanza le spiagge della costa meridionale dell’isola e dal villaggio di pescatori di Binibeca.