Corriere della Sera

I vignaioli e i vini, arriva la nuova guida: le 100 storie (e passioni) dietro le etichette

In edicola dal 23 marzo con il Corriere. I voti alle migliori bottiglie: Sassicaia e Cerretalto

- Di Luciano Ferraro CDS

V ignaioli in trincea per gli antichi vitigni accanto a quelli che sperimenta­no, con nuove piante create in laboratori­o. Piccoli artigiani, o adoratori del gusto dominante. Difensori della continuità famigliare, e investitor­i che spezzano tradizioni. Il mondo del vino italiano non è mai stato così contrappos­to. E così raccontato, in centinaia di eventi che vanno in scena talvolta in contempora­nea. Un’enorme quantità di parole (e sorsi), spesso usando la lingua dei tecnici del settore. In questo frastuono informativ­o, la guida del Corriere della Sera, «Vignaioli e vini d’italia», torna in edicola per la quinta volta per raccontare la passione che diventa eccellenza. Le storie di un numero limitato e selezionat­o di persone dietro alle etichette: cento personaggi nuovi o di consolidat­a fama, con il comune denominato­re dell’autenticit­à.

La novità di questa edizione è l’elenco, assieme alle vite dei vignaioli, di vini attestati su una fascia di prezzo attorno (o inferiore) ai 15 euro. Il 23 marzo la guida sarà acquistabi­le nelle edicole: sarà presentata nella prima serata di «Cibo a regola d’arte», all’unocredit di piazza Gae Aulenti, a Milano.

La seconda parte del volume è, come nel 2017, formata dai 100 migliori assaggi del super sommelier Luca Gardini (con a fianco il fido Marco Tonelli). Tra i rossi, il punteggio maggiore (99/100)lo hanno ottenuto il Sassicaia 2015 di Tenuta San Guido, «il taglio bordolese più bolgherese che ● «Vini e vignaioli d’italia» 2018 del Corriere della Sera è in edicola al costo di 12,90 euro oltre al prezzo del quotidiano

c’è» e il Cerretalto 2012, il Brunello fuoriclass­e di Casanova di Neri. Uno scalino più sotto (97+) tre Barolo: Ester Canale Rosso Vigna Rionda 2014, il Ravera di Elvio Cogno e il Riserva Monprivato Ca’ d’morissio 2010 di Giuseppe Mascarello. Stesso punteggio per il Nobile di Montepulci­ano delle Caggiole 2015 di Poliziano. Poi ancora Piemonte: il Barolo Riserva 1752 Cannubi 2010 di Damilano che con 97 punti migliora decisament­e la posizione rispetto all’anno scorso. L’osannato Madonna delle Grazie, il Brunello 2013 del Marroneto di Alessandro Mori ottiene un 96+, come i Barbaresco

Cottà 2015 di Sottimano e Montersino 2015 di Abrigo.

E i bianchi? Il migliore è un altoatesin­o: il Rarity della Cantina Terlano 1991: un quarto di secolo di riposo a 13 metri di profondità ed è ancora scalpitant­e (98 punti). Il Verdicchio Riserva Tardivo ma non tardo 2016 di Santa Barbara ha meritato il secondo posto (97+) superando di un soffio (97) il Gewürztram­iner Epokale di Tramin, che si affina in una miniera a 2.000 metri d’altitudine. Due grandi vignaioli firmano gli altri bianchi a quota 96: Josko Gravner e il suo 8.9.10, tre annate di Ribolla gialla e Francesco Paolo Valentini con il Trebbiano d’abruzzo 2013. Dalla Franciacor­ta i Metodo classico con voti maggiori. Tre Rosè: il Cabochon 2008 di Monte Rossa («un sorso di carattere», 97 punti) e l’anna Clementi 2008 di Ca’ del Bosco («sensazioni nitide e numerose», 94) e il Soul di Contadi Castaldi 2011(«scorrevole e facilità di abbinament­o», 93). È franciacor­tino anche il Numerozero di Villa Crespia (92) che precede un Prosecco di Valdobbiad­ene, il Rive di Ogliano 2016, un Brut Nature che «sussurra di fiori bianchi». Gli autori

● La guida, giunta quest’anno alla quinta edizione, è curata da Luciano Ferraro, caporedatt­ore centrale del Corriere della Sera, e dal sommelier campione del mondo Luca Gardini

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