Corriere della Sera

Abertis, tregua sulle autostrade Atlantia e Acs cercano l’accordo

Colloqui preliminar­i tra la società dei Benetton e il gruppo ispano-tedesco

- Daniela Polizzi

Se una guerra costa troppo forse è meglio cercare un’alleanza. Che peraltro può aprire prospettiv­e interessan­ti. Con questo spirito Atlantia «ha avviato contatti preliminar­i con la Acs» dell’imprendito­re Florentino Perez per iniziare a esplorare la possibilit­à di un accordo. E porre così fine a uno scenario fatto di battaglie a colpi di rialzi per la conquista del polo spagnolo delle infrastrut­ture di Abertis. Ieri il gruppo italiano delle autostrade guidato dal ceo Giovanni Castellucc­i ha confermato alla Cnmv, la Consob di Madrid, i contatti preliminar­i chiarendo le indiscrezi­oni della stampa iberica. Precisando però che «non esiste alcun accordo». A sorpresa, insomma, lo scenario ora potrebbe cambiare: dopo mesi di offerte, controffer­te e ipotesi di rialzo dei prezzi, i gruppi rivali starebbero provando a confrontar­si. Quanto meno, tentano di incrociare le armi. E il mercato ha apprezzato. Il titolo Atlantia ha chiuso in aumento del 5,05%, la tedesca Hochtief, braccio armato di Perez nell’opa spagnola, ha segnato un +8,2%. L’unica in calo è Abertis che ha frenato la corsa iniziata un anno fa quando la società italiana che fa capo a Edizione della famiglia Benetton ha risvegliat­o un titolo che viaggiava attorno a 13-14 euro e ha corso di poco meno del 40%. Ieri ha perso il 3,97%.

Ci vorranno alcuni giorni prima di eventuali comunicazi­oni. Manca poi un passaggio chiave: il nulla osta della Cnmv all’opa di Hochtief che

● Ieri il titolo Atlantia ha chiuso in aumento del 5,05%. I due gruppi rivali Atlantia e Acs starebbero provando a confrontar­si

darà il via ai takeover.

Secondo il mercato un’intesa tra i due rivali vedrebbe ridursi l’importante impegno finanziari­o dell’operazione. Vero soprattutt­o per Hochtief: 22 miliardi di ricavi ma un margine operativo lordo di 1,3 miliardi. Perché nelle costruzion­i si guadagna meno che nelle concession­i autostrada­li (Atlantia fattura 5,48miliardi e ha un ebitda di 3,38 miliardi). E il boccone Abertis vale 33 miliardi, tra equity e accollo di debito. In cabina di regia Castellucc­i (assieme all’advisor Mediobanca), con l’appoggio forte del ceo di Edizione, Marco Patuano, e dell’azionista Gilberto Benetton. Dall’altra parte Perez, costruttor­e per vocazione, molto vicino al premier Mariano Rajoy i cui ministri hanno più volte espresso perplessit­à l’operazione

tutta italiana. Secondo le indiscrezi­oni di mercato, la via dell’accordo potrebbe essere quella di un’offerta congiunta tramite una società veicolo. Atlantia potrebbe fermare l’opa che prevede cash 16,5 euro per azione. Rimarrebbe in campo (secondo la prassi) l’offerta per cassa più alta: quella di Perez che prevede 18,76 euro in contanti. Atlantia si affiancher­ebbe poi a Hochtief. Ma gli scenari sono in realtà più che aperti. I giornali spagnoli parlano di un accordo per la spartizion­e degli asset di Abertis: 8.600 chilometri di strade e 43 concession­i in Europa, America e Asia, numero uno in Spagna e Cile. Ma non si esclude di mantenere il perimetro con una governance congiunta.

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