Ryanair riconosce il sindacato dei piloti
Un passo in avanti nel confronto con i sindacati. Ryanair ha riconosciuto formalmente, per la prima volta, una rappresentanza italiana. La low cost irlandese ha firmato un accordo di riconoscimento con la sigla professionale dei piloti Anpac. Si tratta della seconda intesa, dopo quella raggiunta a fine gennaio in Inghilterra, da quando la low cost irlandese ha deciso di invertire la rotta, dopo scioperi ad oltranza, piloti in fuga in massa verso altre compagnie aeree e voli cancellati. L’accordo con l’anpac, firmato nella serata del sette marzo, arriva dopo otto settimane di trattative tra le parti. La notizia però trova i sindacati confederali del trasporto aereo assolutamente in disaccordo. Perché ritengono che Ryanair così stia soltanto scegliendo la «controparte con cui trattare» non riconoscendo le altre, come Fit-cisl e Filt-cgil. Dice Emiliano Fiorentino, segretario nazionale Fitcisl, «che solo il 5 febbraio scorso il vettore irlandese è stato condannato da un tribunale italiano per comportamento antisindacale. L’azienda appare ignorare il fatto che i confederali siano i più rappresentativi in Ryanair». Certo è che i nodi restano soprattutto per i (finti) lavoratori autonomi che Ryanair ha in organico. Piloti mascherati da srl, con sede a Malta, per godere degli indiscutibili vantaggi fiscali.