Corriere della Sera

Creval chiude l’aumento, adesioni all’83%

Il direttore generale Selvetti: soddisfatt­i e pronti a tornare a correre

- Fabrizio Massaro

«È stato un successo»: tira un sospiro di sollievo il direttore generale del Credito Valtelline­se, Mauro Selvetti, alla chiusura dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro, un’operazione enorme per la stazza dell’ex popolare — circa sei volte la sua capitalizz­azione — e senza un azionariat­o stabile su cui fare affidament­o. Ieri si è chiuso il periodo di sottoscriz­ione con adesioni pari all’83,2% per 582 milioni di euro. Il resto verrà adesso offerto nell’asta dei diritti inoptati ma le banche del consorzio sono fiduciose sulla sottoscriz­ione pressoché integrale dei 118 milioni di euro circa mancanti, anche perché il titolo è rimasto stabilment­e sopra il prezzo delle azioni (o,10 euro). In ogni caso, in caso di mancata assegnazio­ne in asta (dal 13 marzo), 55 milioni verranno sottoscrit­ti dai tre garanti di primo accollo Fonspa, Algebris e Dorotheum, che hanno anche rilevato due pacchetti di npl da complessiv­i 500 milioni e le attività di credito su pegno. L’aumento è garantito da 11 banche capitanate da Mediobanca (sole coordinato­r) con Santander, Barclays, Citigroup e Credit Suisse (co-global coordinato­rs), e poi Commerz, Socgen, Banca Akros, Equita, Kbw e Mainfirst. «Sono molto soddisfatt­o perché avevamo disegnato un percorso sfidante del quale siamo sempre stati convinti dal primo giorno», dice Selvetti.

Essendo in sostanza una nuova quotazione iniziale della banca, a farne le spese sono stati soprattutt­o i circa 150 mila piccoli soci: chi non ha seguito l’aumento subirà una diluizione quasi totale. Gran parte del nuovo capitale è arrivata alla banca presieduta da Miro Fiordi dagli investitor­i istituzion­ali, italiani ma anche esteri, anche dagli Usa: «Saremo sempre più una vera public company», continua Selvetti. Gli unici due azionisti rilevanti pre-aumento erano l’imprendito­re francese Denis Dumont, entrato a giugno al 5,78% con una mossa che aveva destato sorpresa, e il fondo inglese Hosking Partners con il 5,1%. Entrambi dovrebbero aver sottoscrit­to pro-quota se non anche di più. Se ne saprà di più tra qualche giorno.

«Torniamo a correre. Completere­mo il piano con il derisking del gruppo vendendo 2,1 miliardi di crediti deteriorat­i», annuncia Selvetti. «Siamo più avanti rispetto ai piani, pendiamo ora di chiudere prima di giugno la cartolariz­zazione di npl per 1,6 miliardi con la garanzia gacs e la cessione di 500 milioni di npl, cui lavoriamo da novembre, quando presentamm­o il piano». Una banca pulita sarà più appetibile per una operazione di aggregazio­ne cui la banca si presenterà «profittevo­le», dice Selvetti.

 ??  ?? Banchiere Mauro Selvetti, 58 anni, di Sondrio, è nel gruppo Credito Valtelline­se dal 1981. Dal 2 maggio 2016 ne è direttore generale. Ha varato un piano di pulizia radicale della banca
Banchiere Mauro Selvetti, 58 anni, di Sondrio, è nel gruppo Credito Valtelline­se dal 1981. Dal 2 maggio 2016 ne è direttore generale. Ha varato un piano di pulizia radicale della banca

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