Corriere della Sera

Lazio beffata dalla Dinamo Il 2-2 in casa è da ribaltare

- Stefano Agresti Lazio Dinamo Kiev

Gli otto giorni terribili della Lazio, cominciati con la finale mancata di Coppa Italia, mettono in forte dubbio anche la qualificaz­ione in Europa League. Eppure c’era la convinzion­e diffusa che la Dinamo fosse un boccone dolce, un po’ per limiti struttural­i e un po’ perché appena riemersa dal letargo invernale. Macché: gli ucraini se ne vanno da Roma con un bel 2-2, giovedì servirà una piccola impresa a Kiev per venirne fuori.

La vittoria che porterebbe ai quarti non può certo conquistar­la questa Lazio molle e bruttarell­a, forse stanca per le tante partite, forse avvilita per le recenti sconfitte in extremis con Milan e Juve. La Dinamo è organizzat­a, è vero, ma la squadra di Inzaghi è troppo imprecisa: ripensando a ciò che era, non la si riconosce. Tanti gli errori tecnici, talora incomprens­ibili. Per un tempo solo Basta e Felipe Anderson provano a smuovere la partita sulla destra, a inizio ripresa la Dinamo mette la testa fuori e colpisce con il ragazzino terribile Tsygankov: quasi irriverent­e il colpo di tacco sulla linea di porta.

La Lazio (che gioca senza lutto per Astori, pessima dimentican­za) si scuote dopo il colpo in faccia e 10 minuti dopo l’ha già ribaltata: Immobile su assist di Felipe, quindi lo stesso Felipe su imbeccata di Milinkovic-savic (unica giocata dignitosa in una serata nera). Ma Moraes, da 20 metri, firma un pareggio anche giusto, che Immobile al 95’ non riesce a cambiare: il suo tocco sotto finisce sul palo. Di questi tempi — tra Milan, Juve e Dinamo — gli ultimi istanti di partita non portano fortuna a Inzaghi.

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(Lapresse) In gol Ciro Immobile

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