Lazio beffata dalla Dinamo Il 2-2 in casa è da ribaltare
Gli otto giorni terribili della Lazio, cominciati con la finale mancata di Coppa Italia, mettono in forte dubbio anche la qualificazione in Europa League. Eppure c’era la convinzione diffusa che la Dinamo fosse un boccone dolce, un po’ per limiti strutturali e un po’ perché appena riemersa dal letargo invernale. Macché: gli ucraini se ne vanno da Roma con un bel 2-2, giovedì servirà una piccola impresa a Kiev per venirne fuori.
La vittoria che porterebbe ai quarti non può certo conquistarla questa Lazio molle e bruttarella, forse stanca per le tante partite, forse avvilita per le recenti sconfitte in extremis con Milan e Juve. La Dinamo è organizzata, è vero, ma la squadra di Inzaghi è troppo imprecisa: ripensando a ciò che era, non la si riconosce. Tanti gli errori tecnici, talora incomprensibili. Per un tempo solo Basta e Felipe Anderson provano a smuovere la partita sulla destra, a inizio ripresa la Dinamo mette la testa fuori e colpisce con il ragazzino terribile Tsygankov: quasi irriverente il colpo di tacco sulla linea di porta.
La Lazio (che gioca senza lutto per Astori, pessima dimenticanza) si scuote dopo il colpo in faccia e 10 minuti dopo l’ha già ribaltata: Immobile su assist di Felipe, quindi lo stesso Felipe su imbeccata di Milinkovic-savic (unica giocata dignitosa in una serata nera). Ma Moraes, da 20 metri, firma un pareggio anche giusto, che Immobile al 95’ non riesce a cambiare: il suo tocco sotto finisce sul palo. Di questi tempi — tra Milan, Juve e Dinamo — gli ultimi istanti di partita non portano fortuna a Inzaghi.