Serata da Oscar con le leggende «Perché l’inter è un’altra cosa»
Una storia lunga 110 anni, unita dal filo della passione e cucita da un senso di appartenenza diverso. «La storia lo ha dimostrato: questo club cerca sempre di farti diventare grande come uomo e come calciatore. Chi veste la maglia nerazzurra e chi la tifa lo tenga bene a mente», è la preghiera del mito Sandro Mazzola. Difficilmente riuscirà stasera a essere insieme ai tanti campioni, tra cui Ronaldo, in arrivo da tutto il mondo a Milano per la festa dei 110 anni dell’inter, fondata il 9 marzo 1908. Ci saranno grandi nomi al party in zona Bicocca, in una serata da Oscar. Scelti tra 12 candidati (3 per ruolo), saranno premiati i 4 migliori giocatori di sempre: portiere, difensore, centrocampista, attaccante. Sarà una sfilata di stelle, un evento con 5 ore di diretta su Inter Tv a cui saranno presenti Steven Zhang, la dirigenza interista, Massimo Moratti, Tronchetti Provera, Ernesto Pellegrini e i tifosi più famosi. Mancherà la squadra, attesa domenica dal big match con il Napoli, ma sarà presente il tecnico Luciano Spalletti, all’inseguimento della Champions e costretto a misurasi con un passato ingombrante e spesso vincente. Come ha ricordato Ronaldo, il Fenomeno: «I giocatori dell’inter hanno la responsabilità di dover onorare una maglia storica e importante. Devono dare il massimo, sempre».
«Il ricordo più bello dell’inter è quando da ragazzino, dopo aver superato il provino, mi diedero la valigetta di metallo con le due strisce oblique: una nera e una azzurra. La valigetta era speciale. Passavamo con quella per andare ad allenarci a Rogoredo e sentivamo la gente dire: “Guarda, ci sono i giocatori dell’inter”. Eri orgoglioso di farne parte», racconta Mazzola. «Angelo Moratti era un padre. Allodi mi diceva di non mollare l’università, Herrera mi faceva fare la dieta, ma io ero mingherlino e Suarez mi rimpinzava in camera. La sera della finale di Coppa Campioni con il Real Madrid ero vicino Di Stefano e lo guardavo come un dio, il dio del calcio. Stavo impalato, tutti entrano e io fermo. Suarez mi vede e dice: “Noi andiamo a giocare la finale, tu che fai vieni?”».
L’inter dei 110 anni e dei 18 scudetti, delle 3 Coppe dei Campioni e delle 2 Intercontinentali, delle 7 Coppe Italia e del Mondiale per Club, delle 3 Coppe Uefa e di tante storie di uomini e campioni. «Come si