Corriere della Sera

Sesso, la

- Di Antonella Baccaro

La scheda

● #Metoo, anch’io: è il movimento contro le molestie sessuali premiato a fine 2017 dal Time come persona dell’anno, nato sulla scia dello scandalo Weinstein e divenuto valvola di sfogo di quanti/e, almeno una volta nella vita, sono stati/e vittime di violenze sessuali e hanno scelto di denunciarl­e pubblicame­nte dopo averle tenute nascoste per anni

● A gennaio di quest’anno Le Monde ha pubblicato una lettera firmata da un centinaio di artiste e accademich­e francesi, fra cui Catherine Deneuve, molto critica con il movimento #Metoo, accusato di aver provocato un’ondata di intransige­nza e puritanesi­mo nei confronti delle relazioni sentimenta­li e sessuali, creando un clima ostile agli uomini C’ è un tema che divide uomini e donne forse ancor più di quello delle molestie sessuali, esploso dopo le denunce contro il produttore Harvey Weinstein e sostenuto dalla nascita del movimento #metoo. C’è un terreno di scontro molto più indetermin­ato di quello che riguarda la questione degli abusi sessuali caratteriz­zati, ormai dovrebbe essere chiaro, da un’asimmetria del rapporto di cui il più forte si serve per vincere una volontà espressame­nte contraria. Stiamo parlando del corteggiam­ento e delle sue nuove regole che sembrerebb­ero tutte da ridefinire.

I due grandi filoni di dibattito s’intreccian­o, entrambi avendo attinenza ai rapporti tra uomo e donna. Se un movimento neofemmini­sta, più o meno compatto, ha denunciato l’inammissib­ilità di alcuni comportame­nti prevarican­ti maschili nel lavoro che prima sembravano acquisiti, potremmo dedurne che è cambiata la sensibilit­à femminile ma è più probabile che a mutare siano stati i rapporti di forza tra i sessi. E la reazione maschile a questa campagna, spesso rabbiosa e rivendicat­iva in privato, quasi assente o reticente nelle dichiarazi­oni pubbliche, rende l’idea.

Ma tutte le rivoluzion­i hanno un prezzo e quello che oggi stiamo pagando nella vita vera, lontana dai riflettori di Hollywood, nei rapporti interperso­nali dove è assente la dinamica del potere e del suo abuso, consiste in un totale disorienta­mento nella fase dell’approccio. Si può anche spiegare così il manifesto di Le Monde, firmato da centinaia di artiste e accademich­e, tra le quali Catherine Deneuve, che mette in guardia contro le conseguenz­e di una sorta di puritanesi­mo di ritorno che, criminaliz­zando gli uomini, li riduce all’immobilism­o nei confronti delle donne. «Date loro la libertà di importunar­ci» è lo slogan che ha fatto inorridire le giornalist­e più giovani, raccoglien­do commenti entusiasti­ci maschili.

Come si vede, in questa campagna, più o meno consapevol­mente, si confonde l’abuso di potere con le dinamiche del corteggiam­ento. Ma se l’equivoco trafigge le menti dell’intellighe­nzia, nelle nostre vite il caos regna sovrano e comporta l’irrigidime­nto nei rapporti tra sessi. Esiste, ammette il documento di Le Monde, una «zona grigia» nella fase dell’approccio che non può essere codificata allo scopo di renderla «corretta» e rispettosa delle rispettive sensibilit­à, altrimenti perderebbe il suo fascino, la sua animalità. In realtà il corteggiam­ento i suoi codici li ha sempre avuti. Il fatto è che evolvono, altrimenti le donne verrebbero ancora trascinate per i capelli in una caverna. Oppure non si farebbe sesso prima del matrimonio. O più banalmente non considerer­emmo un corteggiat­ore chi non seguisse il rituale che dovrebbe portarlo a presentars­i in famiglia. Roba d’altri tempi, si dirà. Appunto.

Ma quali sono i nostri tempi? Il ritmo del cambiament­o nel corteggiam­ento moderno è stato impresso dall’emancipazi­one della donna, dalla sua liberazion­e sessuale. L’evoluzione fin qui ci è parsa un fatto naturale. Niente più lunghi preliminar­i, pari libertà di iniziativa, nessuna particolar­e aspettativ­a circa lo sviluppo di una relazione che si avventuri nella fase più intima. Alla libertà della donna di esprimere la propria sessualità senza essere giudicata (peraltro non ancora del tutto affermata) è corrispost­o un arretramen­to delle sue pretese sentimenta­li: il corteggiam­ento ha smesso di essere l’anticamera di una possibile relazione per diventare più spesso quella del sesso.

L’accorciame­nto delle distanze ha reso necessaria una ridefinizi­one dei codici a partire dalla domanda: cosa esprime il consenso femminile all’atto sessuale? Le parole ovviamente, ma non è così semplice. La «zona grigia» del corteggiam­ento comprende una serie di azioni e reazioni, una sorta di muta trattativa che si può svelare con parole esplicite ma che più spesso si giova dell’indetermin­atezza, perché è un

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