Sesso, la
La scheda
● #Metoo, anch’io: è il movimento contro le molestie sessuali premiato a fine 2017 dal Time come persona dell’anno, nato sulla scia dello scandalo Weinstein e divenuto valvola di sfogo di quanti/e, almeno una volta nella vita, sono stati/e vittime di violenze sessuali e hanno scelto di denunciarle pubblicamente dopo averle tenute nascoste per anni
● A gennaio di quest’anno Le Monde ha pubblicato una lettera firmata da un centinaio di artiste e accademiche francesi, fra cui Catherine Deneuve, molto critica con il movimento #Metoo, accusato di aver provocato un’ondata di intransigenza e puritanesimo nei confronti delle relazioni sentimentali e sessuali, creando un clima ostile agli uomini C’ è un tema che divide uomini e donne forse ancor più di quello delle molestie sessuali, esploso dopo le denunce contro il produttore Harvey Weinstein e sostenuto dalla nascita del movimento #metoo. C’è un terreno di scontro molto più indeterminato di quello che riguarda la questione degli abusi sessuali caratterizzati, ormai dovrebbe essere chiaro, da un’asimmetria del rapporto di cui il più forte si serve per vincere una volontà espressamente contraria. Stiamo parlando del corteggiamento e delle sue nuove regole che sembrerebbero tutte da ridefinire.
I due grandi filoni di dibattito s’intrecciano, entrambi avendo attinenza ai rapporti tra uomo e donna. Se un movimento neofemminista, più o meno compatto, ha denunciato l’inammissibilità di alcuni comportamenti prevaricanti maschili nel lavoro che prima sembravano acquisiti, potremmo dedurne che è cambiata la sensibilità femminile ma è più probabile che a mutare siano stati i rapporti di forza tra i sessi. E la reazione maschile a questa campagna, spesso rabbiosa e rivendicativa in privato, quasi assente o reticente nelle dichiarazioni pubbliche, rende l’idea.
Ma tutte le rivoluzioni hanno un prezzo e quello che oggi stiamo pagando nella vita vera, lontana dai riflettori di Hollywood, nei rapporti interpersonali dove è assente la dinamica del potere e del suo abuso, consiste in un totale disorientamento nella fase dell’approccio. Si può anche spiegare così il manifesto di Le Monde, firmato da centinaia di artiste e accademiche, tra le quali Catherine Deneuve, che mette in guardia contro le conseguenze di una sorta di puritanesimo di ritorno che, criminalizzando gli uomini, li riduce all’immobilismo nei confronti delle donne. «Date loro la libertà di importunarci» è lo slogan che ha fatto inorridire le giornaliste più giovani, raccogliendo commenti entusiastici maschili.
Come si vede, in questa campagna, più o meno consapevolmente, si confonde l’abuso di potere con le dinamiche del corteggiamento. Ma se l’equivoco trafigge le menti dell’intellighenzia, nelle nostre vite il caos regna sovrano e comporta l’irrigidimento nei rapporti tra sessi. Esiste, ammette il documento di Le Monde, una «zona grigia» nella fase dell’approccio che non può essere codificata allo scopo di renderla «corretta» e rispettosa delle rispettive sensibilità, altrimenti perderebbe il suo fascino, la sua animalità. In realtà il corteggiamento i suoi codici li ha sempre avuti. Il fatto è che evolvono, altrimenti le donne verrebbero ancora trascinate per i capelli in una caverna. Oppure non si farebbe sesso prima del matrimonio. O più banalmente non considereremmo un corteggiatore chi non seguisse il rituale che dovrebbe portarlo a presentarsi in famiglia. Roba d’altri tempi, si dirà. Appunto.
Ma quali sono i nostri tempi? Il ritmo del cambiamento nel corteggiamento moderno è stato impresso dall’emancipazione della donna, dalla sua liberazione sessuale. L’evoluzione fin qui ci è parsa un fatto naturale. Niente più lunghi preliminari, pari libertà di iniziativa, nessuna particolare aspettativa circa lo sviluppo di una relazione che si avventuri nella fase più intima. Alla libertà della donna di esprimere la propria sessualità senza essere giudicata (peraltro non ancora del tutto affermata) è corrisposto un arretramento delle sue pretese sentimentali: il corteggiamento ha smesso di essere l’anticamera di una possibile relazione per diventare più spesso quella del sesso.
L’accorciamento delle distanze ha reso necessaria una ridefinizione dei codici a partire dalla domanda: cosa esprime il consenso femminile all’atto sessuale? Le parole ovviamente, ma non è così semplice. La «zona grigia» del corteggiamento comprende una serie di azioni e reazioni, una sorta di muta trattativa che si può svelare con parole esplicite ma che più spesso si giova dell’indeterminatezza, perché è un