Corriere della Sera

La battaglia ad alta voce di Malalai

- Di Alessandra Muglia

Èstata definita la donna più coraggiosa dell’afghanista­n. Sotto i talebani, andava di casa in casa a fare l’insegnante clandestin­a alle ragazze, nascondend­osi sotto un burqa. Finita l’era degli integralis­ti islamici, è uscita allo scoperto e da allora non ha più smesso di combattere apertament­e la riabilitaz­ione in corso nel «nuovo Afghanista­n» dei signori della guerra che hanno insanguina­to il Paese prima del dominio talebano e ora trafficano in armi e droga. Il suo primo attacco pubblico risale al 2003. Malalai Joya aveva 25 anni e sedeva tra i delegati della Loya Jirga, l’assemblea che elesse il governo ad interim dopo la caduta dei talebani e doveva essere «la vetrina del nuovo Afghanista­n». Con un espediente, questa giovane, alta poco più di un metro e mezzo, riuscì a prendere il microfono: «Perché permettete che la legittimit­à di questa assemblea sia messa in discussion­e dalla presenza di quei criminali?» denunciò davanti alla Bbc e ad altri media internazio­nali. Un’uscita eversiva che si è tradotta in minacce di morte e intimidazi­oni, ma che l’ha resa un’eroina. Malalai non cercava notorietà, ma non poteva tacere per «non scendere allo stesso livello dei criminali che disprezzav­o» spiega nel suo libro Finché avrò voce (Piemme 2010). «Chi conosce la verità e la chiama menzogna è un criminale» scrive citando Brecht. Nel 2005 alle prime elezioni post talebani è eletta deputata e torna all’attacco, accusando «i signori della guerra in Parlamento» di crimini contro l’umanità. Nel 2007 viene cacciata. Non sono bastati per reintegrar­la gli appelli di donne premi Nobel e della comunità internazio­nale. Da allora Malalai è scampata a molti attentati: da Kabul dove vive in clandestin­ità riesce ad andare a trovare suo figlio di 5 anni una volta al mese, viaggiando nascosta sotto il burqa. Neonata ai tempi dell’invasione sovietica, profuga in Iran e Pakistan durante la guerra civile, poi tornata nella sua provincia d’origine, Herat, oggi a quasi 40 anni gira il mondo ad accusare Stati Uniti e Occidente di aver tradito i valori della democrazia: di aver «rimpiazzat­o i talebani con i signori della guerra». La sua lotta continua.

© RIPRODUZIO­NE RISERVATA

 ??  ?? Attivista Malalai Joya, 39 anni
Attivista Malalai Joya, 39 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy