Corriere della Sera

Ma la Mercedes resta favorita

Bene l’affidabili­tà della Ferrari, il passo lungo va studiato. Ma la Red Bull spaventa

- Daniele Sparisci

Migliaia di chilometri e un mare di domande. Dai test di Barcellona dovevano emergere i candidati al trono della Formula 1 e invece sono rimasti nell’ombra. O meglio, nel buio s’intravede la sagoma color argento dei soliti noti. Eppure la classifica dei tempi promuove la Ferrari campione d’inverno: ieri nell’ultimo giorno di prove prima del Gp di Melbourne Kimi Raikkonen ha fotocopiat­o il crono di Sebastian Vettel aggiungend­oci un decimo in più (1’17”221) con le gomme hypersoft. E chi c’è sul podio virtuale? Fernando Alonso sulla sempre problemati­ca Mclaren (cambiano i motori, non i guai) e il suo allievo Carlos Sainz con la Renault. Senza punti in palio però è facile emergere, soprattutt­o per chi è abituato a muoversi a metà del guado. E così la Ferrari si prepara al lungo viaggio con un bagaglio pieno di speranze ma anche di dubbi su quali vestiti portare. La prima conferma importante viene dall’affidabili­tà: la power unit 062 Evo ha divorato il nuovo asfalto del Montmelò senza patemi e lo stesso hanno fatto i team satelliti (Haas e Alfasauber). La seconda è che sul giro secco la Rossa sembra migliorata ed è un buon segnale perché è al sabato, in qualifica, che la Mercedes costruisce il suo dominio.

Passiamo ai grattacapi: l’allungamen­to del passo non è stato indolore. La SF71H appare in una fase di adattament­o, i tecnici devono digerire le novità e capire le soluzioni ideali. È come un puzzle a cui mancano ancora dei tasselli (quanti?) ed è per questo che Vettel alla sua ultima uscita giovedì ha ripetuto che c’è ancora tanto lavoro da completare. A Maranello l’analisi è già partita per capire dove mettere mano e arrivare pronti il 25 marzo all’albert Park.

Ma il guaio è che la Mercedes appare davvero in grande forma: Toto Wolff aveva dato ordine di mantenere un profilo basso e così è stato. Niente sprint, solo maratona: Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno marciato come soldatini (201 tornate ieri in due, 157 per Raikkonen) con le solite coperture medie evitando di scoprire il vero potenziale della W09. I piani erano altri: stressare le gomme, che l’anno scorso erano fonte di parecchi problemi. Presunzion­e o consapevol­ezza di avere margine sui rivali? Si saprà presto, ma intanto nelle simulazion­i di gara sia il campione del mondo che il gregario finlandese sono andati meglio della Ferrari.

E poi c’è la Red Bull, che in molti indicano come principale antagonist­a della Mercedes. Esagerazio­ni? Forse sì, ma la sensazione è che il campionato riparta un po’ come era finito: i grigi favoriti e grandi sportellat­e dietro fra rossi e bibitari. «Siamo vicini» dice Daniel Ricciardo con il suo sorriso sornione. Il tempo delle finte è esaurito, da adesso si vince e si perde sul serio.

Nascondino

Primo tempo ancora per Raikkonen. Hamilton e Bottas sono rimasti nascosti

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(Ap) Scattante Il finlandese Kimi Raikkonen, 38 anni, ieri a Montmelò ha terminato l’ultima giornata di test col tempo migliore

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