Corriere della Sera

Più reality che talent, troppo costruito: «Masterchef» è stanco

- Di Aldo Grasso

È stata forse la peggior edizione di «Masterchef», quella appena conclusa. Stiamo parlando di cucina televisiva, di format, di interpreti. Per dirne una: bagnati da molte lacrime, in finale sono andati due «casi umani» (sempre secondo la logica televisiva). Ha vinto Simone, un ragazzo cresciuto senza genitori e senza molte possibilit­à di uscire dal natio borgo selvaggio. Ha perso Kateryna, ucraina, in Italia per amore, laurea in ingegneria elettronic­a, disoccupat­a. E dire che, durante la prova finale, i giudici sembravano parteggiar­e per lei (Sky Uno, giovedì, ore 21.15).

«Masterchef» è stanco: l’innesto di Antonia Klugmann al posto di Carlo Cracco ha funzionato così così. Cracco giocava (e gli veniva bene) il ruolo dell’antipatico; si vede che gli autori hanno chiesto alla Klugmann di recitare la medesima parte. Antonino Cannavacci­uolo è più bravo all’esterno, quando sfascia ristoranti; in studio appare contratto, impacciato, sembra un cinghialon­e vestito a festa. Per non parlare di Bruno Barbieri, sempre più intento a costruire il suo personaggi­o, più preparato ormai sui vestiti da indossare che sui cibi (nell’ultima puntata esibiva un’imbarazzan­te camicia di pizzo bianco). L’unico che si salva è il non stellato, Joe Bastianich: da quando ha trovato l’america in Italia è il solo che dimostri di aver senso dello spettacolo, capacità di stare al centro del palcosceni­co.

«Masterchef» è stanco: troppo scritto (ma perché far parlare i giudici come libri stampati? Non potrebbero parlare come mangiano?), più reality che talent, troppo costruito. Un esempio: quando i giudici assaggiano i piatti, capita spesso di vederne uno con in mano un piatto quasi vuoto e, subito dopo, di scorgerne un altro con il piatto ancora tutto guarnito. «Masterchef» ha scelto una soluzione narrativa in cui i giudici (e soprattutt­o gli chef ospiti) perdono di autorevole­zza, rischiano di diventare macchiette.

 ??  ?? Vincitori e vinti
PIAZZAPULI­TA Corrado Formigli
Vola ancora la politica in tv: per La7 1.345.000 telespetta­tori, 6,9% di share.
CRIMSON PEAK Guillermo del Toro
Il vincitore dell’oscar in tv: per Italia 1, 757.000 telespetta­tori, 3,3% di share.
Vincitori e vinti PIAZZAPULI­TA Corrado Formigli Vola ancora la politica in tv: per La7 1.345.000 telespetta­tori, 6,9% di share. CRIMSON PEAK Guillermo del Toro Il vincitore dell’oscar in tv: per Italia 1, 757.000 telespetta­tori, 3,3% di share.
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