Il mistero hi-tech di Alexa, assistente vocale di Amazon che ride all’improvviso: l’intelligenza artificiale prende vita come nei film?
nel quale il protagonista rimane prigioniero di una casa governata da computer domestici che lo sequestrano bloccando porte e finestre.
Ovviamente le case nelle quali Alexa ride, a tratti, in modo sgangherato, non sono affatto stregate. Amazon ha ammesso il difetto del software e sta correndo ai ripari. Ha già chiesto agli utenti di riprogrammare la funzione sorriso che adesso dovrebbe essere attivata sulla base di una frase più complessa, visto che la macchina, a quanto pare, scambia per laugh, l’ordine di ridere, altre parole come light, luce. Ma questo rimedio non sembra esaustivo, visto che a volte Alexa sghignazza all’improvviso, anche di notte, senza che le sia stato dato alcun ordine.
La scelta di molti di disattivare il loro assistente domestico può essere giusta, ma per motivi diversi dal timore di essere schiavizzati dalle macchine. In realtà questo è un caso che attesta la vulnerabilità, non l’onnipotenza dei robot.
Quello su cui la gente riflette poco, invece, è che Alexa, così come Google Home e altri sistemi simili (come gli assistenti vocali di Apple e Microsoft, Siri e Cortana) è un sistema sempre attivo che può raccogliere informazioni acustiche su tutto quello che facciamo e diciamo in casa.
Ma il fatto che questi strumenti possano diventare una vera e propria spia istallata tra le nostre pareti domestiche fin qui non sembra aver