Gli editori stranieri danno la caccia a un’altra Ferrante
Per i diritti 6.500 appuntamenti fra 500 agenti di 32 Paesi Il sindaco Sala: «Un successo». Folla per i poeti
Non è un silenzio perfetto ma, per un minuto, alle cinque della sera, si placa il rumore di fondo e sul popolo di Tempo di Libri planano i versi dell’infinito di Giacomo Leopardi letti da Anna Nogara. Si è calmato anche Vittorio Sgarbi, dopo la rissa con le Iene, ma non le ragazzine in attesa di Iris Ferrari, la youtuber quindicenne che ha mobilitato le truppe giovani, in fila ore prima dell’incontro. Oggi torneranno per Sofia Viscardi e Sivi Show, le altre due star del web presenti.
È la giornata in cui si cominceranno anche a fare i primi bilanci ma ieri i lettori sono arrivati numerosi negli stand della fiera. Nonostante l’assenza di grandi nomi stranieri il coté pop della programmazione ha messo in fila i visitatori e i tifosi della «pazza Inter» così come i lettori forti, incollati ad ascoltare le voci dei poeti. L’«idea balzana» di convocarli in una sala a leggere i loro versi in un dialogo a due ha funzionato molto bene. «La poesia bisogna prima sentirla e poi capirla» commenta, citando Giorgio Caproni, Franco Marcoaldi, «poeta agricolo», come si è definito ieri nell’incontro con il «poeta metropolitano» Valerio Magrelli. «È la prova che se la poesia viene portata agli ascoltatori in modo semplice, senza pose, senza cedere ai pregiudizi, funziona, anche in una manifestazione come questa». Marco Balzano, ideatore dei cinque incontri con i dieci autori («ma sul titolo ho fatto fatica a convincerlo» scherza il direttore Andrea Kerbaker) conferma: «Ho voluto togliere la poesia da tutte le sovrastrutture, le spettacolarizzazioni, le introduzioni, le esegesi per recuperare la dimensione dell’ascolto. Non immaginavo che funzionassero come un juke box, con il pubblico che chiede il bis». Lo scrittore, che ieri ha presentato anche il suo nuovo romanzo Resto qui (Einaudi), oggi porta Anna Maria Carpi e Fabio Pusterla in sala Amber 4, domani Stefano Raimondi e Giancarlo Pontiggia.
La fiera sembra aver trovato il suo passo, in attesa di trovare anche la sua identità, al di là del contenitore generalista. «Io vedo tanta gente, sono contento, ma poi me lo devono dire gli altri come va», dice Kerbaker con il consueto understatement, mentre il sindaco Giuseppe Sala sulla sua pagina Facebook parla di sfida vinta dopo il primo anno di rodaggio: «Un successo per Milano, città che ama i libri e la lettura». Quello che è sembrato ancora mancare nei primi giorni, a sentire le voci raccolte tra gli stand, sono le vendite, ma le somme si potranno tirare soltanto a conclusione della manifestazione.
I primi numeri sono quelli che arrivano dal Mirc (Milan International Rights Center) che ha chiuso ieri. In fiera ha riunito oltre 500 partecipanti da 32 Paesi e ha messo in fila più di 6.500 appuntamenti gestiti automaticamente da una piattaforma. Un’organizzazione impeccabile che è piaciuta molto agli operatori (170 gli stranieri). Viviana Vuscovich che per il gruppo Gems vende all’estero i titoli italiani spiega: «Ho fatto 35 incontri in tre giorni, non siamo al livello di Francoforte, natural-
mente, ma più o meno come Londra sì». Qui ha venduto un libro che a settembre uscirà per Longanesi, La coda del diavolo di Maurizio Maggi, ma anche (in Brasile) il testo di narrativa non fiction di Ritanna Armeni.
A Tempo di Libri non c’è la casa editrice e/o, ma molti vengono sperando di trovare qui «la nuova Ferrante». È un po’ il sogno di molti dei sette giovani editor portati dal programma di fellowship nato dalla collaborazione tra l’associazione italiana editori e la Buchmesse di Francoforte che hanno visitato, nei giorni precedenti la fiera, alcune case editrici italiane per poi continuare il lavoro in fiera. «Un programma molto utile», dice Flavia Vadrucci, junior editor di Marsilio, unica italiana tra i partecipanti. «È stato un modo per costruire, anche tra noi, un network, per scambiarci titoli e autori».
Elena Ferrante è il primo nome che fa Anne Meadows della britannica Granta & Portobello Books che ha portato ad esempio il romanzo della scrittrice napoletana anche per la capacità di Europa Editions, costola americana di e/o, di imporre all’estero la saga, mentre la francese Dorothy Aubert di Belleville editions/ Hugo & Cie, è rivolta soprattutto a young adult e ragazzi («ho trovato molto interessante Il Castoro») e alla narrativa femminile: «Sono molto interessata ai romanzi di Lidia Ravera e Wanda Marasco, la cui storia napoletana mi pare un po’ nel filone della Ferrante». La scrittrice invisibile è tra i nomi più conosciuti anche in Russia, dice Maria Shakura della casa editrice Rosman che cita tra i più noti anche Umberto Eco, Alessandro Baricco e, per i ragazzi, Angela Nanetti. È venuta a «fare spese» a Tempo di Libri pure Arlinda Dudaj, proprietaria dell’omonima casa editrice albanese Dudaj che al Mirc ha comprato il nuovo libro di Daria Bignardi Storia della mia ansia, Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio, Anna di Niccolò Ammaniti, ma anche le Lettere luterane di Pier Paolo Pasolini («ho già in catalogo Ragazzi di vita e Una vita violenta»). «Ma non ho incontrato soltanto editori italiani. Per esempio — dice — ho preso il nuovo libro dello svedese Jonas Jonasson, che ancora non è uscito. È l’autore di Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. Nel nuovo romanzo ha compiuto 101 anni».
Pubblico
Presa d’assalto dalle fan la youtuber quindicenne Iris Ferrari. In fiera non solo lettori: i tifosi hanno celebrato la «pazza Inter»