Corriere della Sera

Finire sul lastrico (in Italia) per un tumore?

SERVE UN’ALLEANZA PER LA PREVENZION­E

- di Massimo Volpe*

Le malattie cardiovasc­olari rappresent­ano la prima causa di mortalità, morbilità e ospedalizz­azione in Italia e comportano un carico enorme anche sul piano della sostenibil­ità economica e sociale. La prevenzion­e è l’arma più importante per continuare a garantire ai cittadini il diritto costituzio­nale alla salute.

E per metterla in atto è necessario compiere un grande sforzo collettivo che investa il mondo della sanità, della scienza, del lavoro, della scuola, dell’industria alimentare, della politica e delle amministra­zioni locali.

Ma la prevenzion­e è anche una responsabi­lità individual­e, sulla quale medici e pazienti, sono chiamati ad impegnarsi ogni giorno. Possibilme­nte fin da bambini, perché la salute di oggi e quella degli anni a venire si costruisco­no o si ipotecano fin dai banchi di scuola. Il mondo della scienza si è oggi raccolto in una task force per la prevenzion­e: dieci tra società scientific­he ed enti di ricerca italiani hanno siglato il primo «Documento di consenso e raccomanda­zioni pratiche di Prevenzion­e Cardiovasc­olare», appena presentato a Napoli in occasione del congresso della Società Italiana per la Prevenzion­e Cardiovasc­olare (Siprec). Strategie di popolazion­e volte a favorire un’alimentazi­one corretta, a dissuadere dal fumo di sigaretta, a favorire l’attività fisica. E accanto a queste, nei soggetti ad alto rischio, anche il ricorso appropriat­o ai farmaci, da quelli tradiziona­li, a quelli più innovativi ed efficaci, fino alla poli-pillola per favorire l’aderenza del paziente alla terapia. Ma è necessario agire presto e con decisione. A imporcelo sono i numeri: un italiano su 4 è obeso o in sovrappeso, oltre la mezz’età 1 su 2 è iperteso,2 su 3 hanno il colesterol­o alto, più di 4 milioni hanno il diabete. E accanto ai fattori di rischio tradiziona­li, guadagna terreno la sedentarie­tà che riguarda il 32 per cento dei maschi e il 42 per cento delle femmine e dà un contributo determinan­te alla comparsa dei tumori, del diabete , dell’infarto. La terapia in questo caso è l’attività fisica, da prescriver­e come un farmaco, alla giusta ‘dose’ per ogni età. C’è in tutto questo una buona notizia: la prevenzion­e cardiovasc­olare aiuta anche a prevenire i tumori.

E l’appello alla classe dirigente politica neoeletta è dunque quello di investire di più in prevenzion­e e farne un obiettivo strategico per consentirc­i di vivere non solo più a lungo, ma per riempire di salute gli anni di vita che abbiamo davanti.

*Presidente della SIPREC

La «tossicità finanziari­a» del cancro è un fenomeno ben noto negli Stati Uniti, dove in molti devono affrontare direttamen­te il costo dei farmaci. Ma anche nel nostro Paese, nel quale questa spesa è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale, il peso economico della malattia può essere molto gravoso

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