Finire sul lastrico (in Italia) per un tumore?
SERVE UN’ALLEANZA PER LA PREVENZIONE
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità, morbilità e ospedalizzazione in Italia e comportano un carico enorme anche sul piano della sostenibilità economica e sociale. La prevenzione è l’arma più importante per continuare a garantire ai cittadini il diritto costituzionale alla salute.
E per metterla in atto è necessario compiere un grande sforzo collettivo che investa il mondo della sanità, della scienza, del lavoro, della scuola, dell’industria alimentare, della politica e delle amministrazioni locali.
Ma la prevenzione è anche una responsabilità individuale, sulla quale medici e pazienti, sono chiamati ad impegnarsi ogni giorno. Possibilmente fin da bambini, perché la salute di oggi e quella degli anni a venire si costruiscono o si ipotecano fin dai banchi di scuola. Il mondo della scienza si è oggi raccolto in una task force per la prevenzione: dieci tra società scientifiche ed enti di ricerca italiani hanno siglato il primo «Documento di consenso e raccomandazioni pratiche di Prevenzione Cardiovascolare», appena presentato a Napoli in occasione del congresso della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (Siprec). Strategie di popolazione volte a favorire un’alimentazione corretta, a dissuadere dal fumo di sigaretta, a favorire l’attività fisica. E accanto a queste, nei soggetti ad alto rischio, anche il ricorso appropriato ai farmaci, da quelli tradizionali, a quelli più innovativi ed efficaci, fino alla poli-pillola per favorire l’aderenza del paziente alla terapia. Ma è necessario agire presto e con decisione. A imporcelo sono i numeri: un italiano su 4 è obeso o in sovrappeso, oltre la mezz’età 1 su 2 è iperteso,2 su 3 hanno il colesterolo alto, più di 4 milioni hanno il diabete. E accanto ai fattori di rischio tradizionali, guadagna terreno la sedentarietà che riguarda il 32 per cento dei maschi e il 42 per cento delle femmine e dà un contributo determinante alla comparsa dei tumori, del diabete , dell’infarto. La terapia in questo caso è l’attività fisica, da prescrivere come un farmaco, alla giusta ‘dose’ per ogni età. C’è in tutto questo una buona notizia: la prevenzione cardiovascolare aiuta anche a prevenire i tumori.
E l’appello alla classe dirigente politica neoeletta è dunque quello di investire di più in prevenzione e farne un obiettivo strategico per consentirci di vivere non solo più a lungo, ma per riempire di salute gli anni di vita che abbiamo davanti.
*Presidente della SIPREC
La «tossicità finanziaria» del cancro è un fenomeno ben noto negli Stati Uniti, dove in molti devono affrontare direttamente il costo dei farmaci. Ma anche nel nostro Paese, nel quale questa spesa è coperta dal Sistema Sanitario Nazionale, il peso economico della malattia può essere molto gravoso