Gli «olimpionici» invecchiano prima perché si usurano
C entoventi anni o giù di lì: sembra questa la durata massima della vita a cui è possibile aspirare. Ma chissà che anche in questo caso parlare di un picco della specie non sia miope: la fisiologa Maria Marino dà qualche speranza, spiegando che «l’invecchiamento inizia quando non abbiamo più l’energia sufficiente per riparare i danni che si verificano ogni giorno a cellule e tessuti: man mano che questi guasti si accumulano, la senescenza diventa più visibile. A conferma di ciò i dati dei ricercatori francesi mostrano che l’aspettativa di vita degli atleti è in media più bassa: sono soggetti che per mantenere un’alta performance danno fondo all’energia, usando più risorse per riparare lesioni muscolari o altro e ritrovandosi anzitempo incapaci di far fronte ai danni. È possibile però che uno stile di vita sano, la dieta equilibrata e un minor inquinamento ambientale permettano di mantenere più a lungo l’energia necessaria a contrastare la senescenza».