Corriere della Sera

Le nuove tecnologie potranno salvare 2.500 vite l’anno

- R.CO.

Ogni anno, circa 300 mila persone che chiamano i servizi di emergenza non possono fornire la loro posizione, perché, per esempio, non sanno dove si trovano, sono bambini o feriti in modo talmente grave da non riuscire a comunicare. In queste situazioni, conoscere la posizione esatta di chi chiama può aiutare i servizi di emergenza a reagire rapidament­e e salvare vite umane. Lo scorso anno il vicepresid­ente della Commission­e europea, Andrus Ansip, e la commissari­a per l’industria e l’imprendito­ria, Elzbieta Bienkowska, hanno chiesto che fosse sviluppata la Advanced Mobile Location (Aml), che consente agli smartphone di fornire servizi di emergenza con precise informazio­ni sulla localizzaz­ione del chiamante tramite un Sms o un canale dati, utilizzand­o il sistema di navigazion­e satellitar­e integrato (Gnss) o funzionali­tà Wi-fi. Si tratta di una soluzione di localizzaz­ione del chiamante in grado di trovare una persona con un’accuratezz­a di meno di 100 metri. Finora sono sette i Paesi europei che hanno adottato il servizio Aml: Austria, Belgio, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lituania e Regno Unito (pre-brexit). La Commission­e europea ha lanciato un progetto per introdurre il servizio di geolocaliz­zazione in altri sette Stati nei prossimi due anni. Sempre in tema di emergenza, inoltre, dal prossimo aprile diventerà obbligator­ia la tecnologia «ecall», la chiamata automatica in grado di segnalare ai soccorsi la posizione Gps di un veicolo coinvolto in un sinistro stradale, in panne o uscito di strada.

La chiamata può essere attivata anche in modo manuale tramite un apposito pulsante, utile nel caso si sia invece testimoni di un incidente. Uno studio ha stimato che ecall potrebbe ridurre il tempo di risposta alle emergenze del 50% salvando la vita di 2.500 persone l’anno. L’italia è stata una delle prime in Europa a dare il via alla sperimenta­zione su strada del progetto, il 18 maggio 2017, coinvolgen­do i principali fornitori di servizi telematici italiani, diventando così apripista dell’iniziativa.

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