I «ministri» M5S divisi tra Marx e la City
Roventini cita l’autore del Capitale, l’articolo di Fioramonti sul «Financial Times»
MILANO Il giorno dell’offensiva sull’economia. I Cinque Stelle aggirano la politica e puntano sui temi della loro agenda per sbloccare l’impasse. Un affondo che va oltre il web e oltre i confini nazionali. Non c’è solo il post sul welfare di Pasquale Tridico (indicato al dicastero del Lavoro nella squadra pentastellata), ma ci sono anche gli interventi di altri due ministri in pectore. Discorsi per parlare all’europa, come nel caso di Lorenzo Fioramonti, che è intervenuto sul Financial Times. «rappresentiamo una visione dello sviluppo che può far tornare l’ue ai valori originari di solidarietà, giustizia, partecipazione e sostenibilità», spiega l’economista.
Sul quotidiano della City, Fioramonti (che rilancia la necessità del reddito di cittadinanza per l’italia) precisa che il Movimento 5 Stelle «dovrebbe essere visto come un bastione di stabilità, essendo riuscito a incanalare il malcontento popolare verso un’agenda progressista di riforme sociali ed economiche». Insomma, i Cinque Stelle si propongono in chiave governativa ed europeista con chiarezza: «Da parte nostra, intendiamo operare nel contesto europeo ed entrare in un costruttivo dialogo con tutte le sue istituzioni». «I nostri obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso politiche tese a riaccendere il dinamismo economico italiano — spiega quello che Di Maio ha indicato come ministro per lo Sviluppo economico —, riducendo anche il debito pubblico nazionale secondo le raccomandazioni del Fondo monetario internazionale». Il punto di vista estero torna centrale. Di Maio prima attacca i partiti (in primis i dem impegnati in direzione) — «Gli italiani si aspettano responsabilità da chi ha fatto questa legge elettorale, ma assistiamo ai soliti giochi di potere sulla pelle dei cittadini» — e annuncia per oggi una conferenza alla sede romana dell’associazione della stampa estera.
Ma ieri è stata anche la giornata di un altro economista in campo con i Cinque Stelle: Andrea Roventini, che ha tenuto lezione (seguito dai cronisti). Il ministro dell’economia pentastellato ha citato Karl Marx — «La storia si ripete sempre due volte, la prima in tragedia e la seconda in farsa» —, aggiungendo che il mondo sta vivendo «una fase piuttosto farsesca». Ha parlato di Keynes e della «dittatura degli economisti sulla politica». A fine lezione Roventini ha detto: «Le banche devono ricominciare a fare le banche, ovvero prestare denaro alle imprese. Oggi invece preferiscono fare operazioni di mercato».