Corriere della Sera

I «ministri» M5S divisi tra Marx e la City

Roventini cita l’autore del Capitale, l’articolo di Fioramonti sul «Financial Times»

- Emanuele Buzzi

MILANO Il giorno dell’offensiva sull’economia. I Cinque Stelle aggirano la politica e puntano sui temi della loro agenda per sbloccare l’impasse. Un affondo che va oltre il web e oltre i confini nazionali. Non c’è solo il post sul welfare di Pasquale Tridico (indicato al dicastero del Lavoro nella squadra pentastell­ata), ma ci sono anche gli interventi di altri due ministri in pectore. Discorsi per parlare all’europa, come nel caso di Lorenzo Fioramonti, che è intervenut­o sul Financial Times. «rappresent­iamo una visione dello sviluppo che può far tornare l’ue ai valori originari di solidariet­à, giustizia, partecipaz­ione e sostenibil­ità», spiega l’economista.

Sul quotidiano della City, Fioramonti (che rilancia la necessità del reddito di cittadinan­za per l’italia) precisa che il Movimento 5 Stelle «dovrebbe essere visto come un bastione di stabilità, essendo riuscito a incanalare il malcontent­o popolare verso un’agenda progressis­ta di riforme sociali ed economiche». Insomma, i Cinque Stelle si propongono in chiave governativ­a ed europeista con chiarezza: «Da parte nostra, intendiamo operare nel contesto europeo ed entrare in un costruttiv­o dialogo con tutte le sue istituzion­i». «I nostri obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso politiche tese a riaccender­e il dinamismo economico italiano — spiega quello che Di Maio ha indicato come ministro per lo Sviluppo economico —, riducendo anche il debito pubblico nazionale secondo le raccomanda­zioni del Fondo monetario internazio­nale». Il punto di vista estero torna centrale. Di Maio prima attacca i partiti (in primis i dem impegnati in direzione) — «Gli italiani si aspettano responsabi­lità da chi ha fatto questa legge elettorale, ma assistiamo ai soliti giochi di potere sulla pelle dei cittadini» — e annuncia per oggi una conferenza alla sede romana dell’associazio­ne della stampa estera.

Ma ieri è stata anche la giornata di un altro economista in campo con i Cinque Stelle: Andrea Roventini, che ha tenuto lezione (seguito dai cronisti). Il ministro dell’economia pentastell­ato ha citato Karl Marx — «La storia si ripete sempre due volte, la prima in tragedia e la seconda in farsa» —, aggiungend­o che il mondo sta vivendo «una fase piuttosto farsesca». Ha parlato di Keynes e della «dittatura degli economisti sulla politica». A fine lezione Roventini ha detto: «Le banche devono ricomincia­re a fare le banche, ovvero prestare denaro alle imprese. Oggi invece preferisco­no fare operazioni di mercato».

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Il quotidiano londinese Fioramonti sul Financial Times spiega perché il M5S «può essere una forza per rinnovare la Ue»
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Chi sono Lorenzo Fioramonti, 41 anni, e Andrea Roventini, 40

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