Corriere della Sera

Sport e terapia, la sfida di Bebe «L’energia? Se vuoi la trovi»

- di Maria Luisa Agnese

L’ultima medaglia d’oro, Bebe Vio l’ha vinta domenica a Pisa insieme alla sua squadra di scherma alla Coppa del Mondo paralimpic­a, e l’ha voluta festeggiar­e con Jovanotti, amico e idolo che le ha dedicato la canzone «Ragazza Magica»: subito dopo la gara è corsa al concerto del cantante a Firenze e gliel’ha messa al collo.

Ora Bebe è a Casa Corriere a Tempo di Libri, idolo e modello a sua volta, acclamata dalle ragazzine di quarta e quinta elementare, al grido di «Bebe, Bebe», per il talento e per la grinta. «Dove la trovi tutta questa energia positiva?» chiede la giornalist­a Elisabetta Soglio, responsabi­le del supplement­o del Corriere «Buone Notizie», in uscita il martedì gratis con il giornale, che ha avuto in copertina proprio Bebe in uno dei primi numeri usciti, come testimonia­l di buona notizia.

«In fondo è facile — risponde Bebe, 21 anni, braccia e gambe perse quando ne aveva undici, per le complicazi­oni di una meningite — se hai voglia di darti da fare l’energia la trovi. C’è chi la trova in un caffè, io la trovo nello sport, nella famiglia, nella mia vita che come sapete è una figata».

D’altra parte per lei niente è irrealizza­bile, lo ha denunciato nel titolo del suo ultimo libro «Se sembra impossibil­e allora si può fare» (editore Rizzoli). Anche il famoso selfie con l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama sembrava impossibil­e da ottenere. Non per lei che, prima di partire al seguito di Matteo Renzi con una delegazion­e di «eccellenze italiane», aveva scommesso con il Trio Medusa che ce l’avrebbe fatta. E difatti selfie fu. Un piccolo strappo al protocollo, che sarà mai!

Berretto di jeans con visiera e veletta di Dior, firmati dal direttore creativo della maison Maria Grazia Chiuri (dalla giovane fiorettist­a ribattezza­ta zia Scialla), Bebe non arretra mai: «Io sono un’atleta, sono competitiv­a, non sono di quelli che dicono che bello partecipar­e! Mi piace la competizio­ne ma quella sana, non torbida, non egoista. Ti batti contro gli altri ma anche contro te stesso. La vita per me è una gara, anche se mangio sushi devo arrivare prima». Sarà una vita dura per sua madre? «Anche per mia sorella! Ma se vinco io, non vinco da sola, vince la squadra, il fisioterap­ista, il maestro, l’armiere, lo sponsor, gli amici».

E così Bebe invita tutti il 14 giugno allo Stadio dei Marmi a Roma, ai Giochi senza barriere, confronto fra otto squadre da altrettant­e regioni d’italia, tutti giovani «supereroi» con disabilità fisiche.

Sono organizzat­i dalla Associazio­ne art4sport, lo sport come terapia (in Rete www.art4sport.org), ispirata alla storia di Bebe e della sua famiglia, di cui fa parte anche Margherita Borsoi, ragazza del 2006 nata senza il braccio sinistro, campioness­a di taekwondo, appena nominata Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella, con altri 29 ragazzi nati fra il 1999 e il 2007, che si sono distinti per partecipaz­ione, coraggio, solidariet­à.

Pensare positivo, sempre, proprio come il suo maestro Lorenzo Cherubini, è la forza irriducibi­le di Bebe, in barba a chi ritiene che dovrebbe imparare a dosare gli entusiasmi.

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Bebe Vio con Lorenzo Jovanotti. Giocano con le due medaglie d’oro conquistat­e dall’atleta paralimpic­a agli ultimi Campionati del mondo
(da Instagram) Amici Bebe Vio con Lorenzo Jovanotti. Giocano con le due medaglie d’oro conquistat­e dall’atleta paralimpic­a agli ultimi Campionati del mondo
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(Fotogramma) A Casa Corriere Bebe Vio ieri a Tempo di Libri

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