I limiti di Trump agli investimenti esteri e le mosse di Broadcom
Dopo i dazi, l’amministrazione Trump prova a stringere sugli investimenti stranieri. Il Comitato per gli investimenti esteri negli Stati Uniti (Cfius), che già aveva ordinato a Qualcomm di posticipare di un mese l’assemblea degli azionisti prevista il 6 marzo, rinviandola al 5 aprile, per avere più tempo per valutare la controversa offerta da 117 miliardi di dollari (debito escluso) lanciata da Broadcom, ora potrebbe bloccare l’operazione. Il gruppo guidato dal malese Hock Tan e con sede a Singapore avrebbe infatti violato gli ordini ad interim, tra cui l’obbligo di informare il Comitato (entro 5 giorni) prima di una qualsiasi azione riguardo al trasferimento della sede da Singapore agli Usa, che invece Broadcom ha accelerato per completarla entro il 3 aprile. Ma se Braodcom torna americana, sfugge al giudizio del Cfius. Da qui l’accelerazione.
In una lettera inviata domenica alle due società, il Cfius scrive quindi che si attende di «chiudere presto» l’indagine e conferma i rischi identificati «finora» per la sicurezza nazionale. Il Comitato, presieduto dal ministro del Tesoro Steven Mnuchin, ha inoltre sollecitato le due aziende a inviare ulteriore documentazione entro il 12 marzo. Altrimenti potrebbe considerare ulteriori provvedimenti, incluso il trasferimento del caso al presidente Usa per una decisione.