«L’italia genera futuro?»
A un anno dalla nascita «L’economia» incontra venerdì 16 marzo i 500 campioni del «made in Italy» cresciuti anche negli anni di crisi
Per festeggiare un anno speciale ci vogliono ospiti speciali. Così, per i primi 52 numeri del suo nuovo corso, L’economia del Corriere della Sera ha «invitato» le migliori 500 Piccole e Medie imprese italiane. Le campionesse della crescita, gli ultrà dell’ebidta, le paladine dei ricavi. Dal Veneto all’emilia Romagna, dal Friuli Venezia Giulia alle Marche, le abbiamo studiate e analizzate, leggendo, insieme a Italy Post, i loro bilanci degli ultimi sei anni. E abbiamo poi stilato l’elenco dei «campioni nascosti» — così li abbiamo chiamati —: le aziende che non hanno sofferto la crisi e, anzi, nel periodo buio si sono fatte le ossa e hanno rilanciato. Tra i tratti comuni: un fatturato tra i 20 e 120 milioni di euro e una crescita di almeno il 7% annuo, insieme a ricchi profitti. Si tratta di imprese per lo più famigliari, con elevata dinamicità e bassi tassi di rischio, guidate da uomini e donne (parecchie) capaci di far salire, ogni anno, il giro d’affari anche a ritmi doppi.
E ora i i nomi. Ci sono le più note, da Colmar a Lurisia, da Proraso a Caovilla. Altre (molte, per la verità) quasi sconosciute: da Innova a Copan, da La Sportiva a Unitec. Coprono tutti i settori: dal biologico con The bridge, all’abbigliamento con Perserico. Sono attive in settori tradizionali come la meccanica, altre sono già (e da anni) protagoniste della rivoluzione prima digitale e ora 4.0. Per la loro capacità di reinvestire gli utili, di fare tesoro anche degli errori, investire sul capitale umano e sul made in Italy, sono state protagoniste di un’inchiesta a tappe, lunga quattro puntate.
Un viaggio nell’ossatura manifatturiera del Paese che avrà un epilogo altrettanto importante, venerdì 16 marzo,
Appuntamento il 16 marzo
In edicola il numero speciale e gratuito del supplemento sulle imprese-modello (a sinistra l’inchiesta sulla giungla della burocrazia).
A Milano, a piazza Affari dalle 10.30, il dibattito con imprenditori e manager. La relazione introduttiva di Vittorio Colao, amministratore delegato di Vodafone
con un doppio appuntamento: in edicola con un numero speciale de L’economia, e un evento in Borsa a Milano. L’abbiamo voluto intitolare «L’italia genera futuro?» e sarà una giornata di studio sullo stato dell’arte e sulle prospettive dell’imprenditoria italiana, un confronto a più voci che coinvolgerà capi azienda e accademici, giornalisti e politici, per tracciare una road map della nostra industria di qui al medio e lungo termine. Partiremo proprio da questa domanda: il nostro Paese è in grado di raccogliere le sfide di un mondo che cambia ad altissima velocità e in direzioni spesso non prevedibili, e di cavalcare la tanto attesa ripresa? Le nostre imprese «champion», con i loro risultati, in parte ci hanno già risposto.
L’evento, con inizio alle 10.30 a Palazzo Mezzanotte, sarà aperto dal ceo di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi e dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Il discorso introduttivo sarà di Vittorio Colao, ceo del gruppo Vodafone, mentre a concludere i lavori sarà il presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup, Urbano Cairo.