Corriere della Sera

Crediti a rischio, arrivano le regole della Bce

- Di Ivo Caizzi

I28 ministri finanziari dell’ecofin hanno inserito Bahamas, Isole Vergini Usa e Saint Kitts and Nevis nella «Lista nera» Ue dei paradisi fiscali. Queste note piazze offshore erano rimaste fuori perché a Bruxelles avevano concesso più tempo ai Paesi caraibici colpiti da uragani.

L’ecofin ha invece tolto dalla «Lista nera» Bahrain, Isole Marshall e Santa Lucia. Restano così sempre nove i paradisi fiscali più problemati­ci (gli altri sono Samoa, Samoa americane, Guam, Namibia, Palau, Trinidad and Tobago). Anguilla, Isole Vergini britannich­e, Dominica, Antigua e Barbuda, che avevano avuto più tempo sempre per gli uragani, sono state collocate nella affollata «Lista grigia» per chi ha promesso di mettersi in regola. Il commissari­o Ue per la Fiscalità Pierre Moscovici ha aperto il caso dei sette Paesi Ue (Lussemburg­o, Olanda, Irlanda, Malta, Cipro, Belgio, Ungheria) con regimi fiscali troppo permissivi. L’ecofin ha anche varato una «stretta» sulle regole di trasparenz­a per gli intermedia­ri che favoriscon­o l’evasione delle tasse.

Al termine della riunione, il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha anticipato un giudizio positivo sulla proposta della Commission­e europea per i prestiti non perfomanti (npl), attesa oggi a Bruxelles.

Sarebbe molto più morbida rispetto a quella della Vigilanza Bce della francese Daniele Nouy, che aveva provocato uno scontro tra Europarlam­ento ed Eurotower. Gli accantonam­enti nei bilanci degli istituti di credito dovrebbero avvenire in due anni per npl senza garanzie collateral­i. Per le altre esposizion­i la tempistica salirebbe a otto anni.

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